Europa e America. Due mondi diversi, lontani, distanti tra loro per costumi e cultura. Ma che da oggi, grazie al golf, sono un po’ più vicini. European Tour e Pga Tour hanno infatti siglato un accordo storico, che vedrà i due circuiti golfistici più importanti al mondo collaborare in una sinergia importantissima.
Il tour europeo e quello americano coopereranno in diverse aree: la programmazione delle gare verrà decisa insieme, i montepremi saranno più equi (ora c’è una netta disparità tra prize money in America e in Europa) e, dal punto di vista sportivo, i giocatori avranno degli incentivi che ancora debbono essere chiariti a sposarsi da un circuito all’altro. L’accordo a ampio raggio prevede anche l’acquisto di una quota di minoranza da parte del Pga Tour dell’ETP (European Tour Productions), che si occupa della produzione multimediale del Tour Europeo e che produce e distribuisce contenuti internazionalmente. Inoltre, è certo che il Commissioner del Pga Tour Jay Monahan avrà una poltrona nel Consiglio dell’European Tour.
«Siamo entusiasti di iniziare questa partnership con lo European Tour – ha dichiarato proprio Monahan – e non vediamo l’ora di lavorare insieme a beneficio dei nostri professionisti e degli appassionati di golf di tutto il mondo». Anche Keith Pelley, amministratore delegato del Tour Europeo, si è mostrato davvero felice davanti alla stampa: «È un momento storico per il golf. Abbiamo colto questa fantastica opportunità sia per l’European che per il Pga Tour; lavoreremo insieme per far crescere sempre di più il mondo del professionismo. Durante questo anno così complicato abbiamo pensato di unire le forze per andare avanti insieme e dare una vera e propria svolta al mondo del golf».
Se di frequente vediamo giocatori europei sfidare quelli americani sul Pga Tour, non sono molti gli statunitensi che si cimentano sullo European Tour (per ovvi motivi). Su tutti, comunque, ci sono Patrick Reed e Collin Morikawa, che tra l’altro sono rispettivamente al primo e al terzo posto nella Race to Dubai. Un contratto di queste dimensioni è sicuramente di buon auspicio per il futuro del golf. A questo punto, non possono non tornare in mente i rumors che raccontavano di un Tiger Woods intenzionato a giocare l’Open d’Italia al Marco Simone Golf & Country Club di Roma, che dal 2021 si terrà appunto sullo stesso percorso che ospiterà la Ryder Cup nel 2023. Possibile? Troppo presto per dirlo; quel che è certo è che oggi c’è una possibilità in più di ieri.