Mentre Spalletti vola in Cina per conoscere i suoi nuovi datori di lavoro, la Roma è davanti a un bivio. L’accordo con Eusebio Di Francesco è sicuramente raggiunto, ma l’annuncio ufficiale tarda. Dicono che sia in ballo la clausola di Squinzi, che prevede il pagamento di tre milioni di euro per liberare il tecnico abruzzese, somma che la Roma non intende versare al Sassuolo. Forse, però, la suggestione è un’altra: il nuovo, pirotecnico capataz, il famoso Monchi, non è insensibile al fascino dell’esotico e si tiene in stretto contatto con Emery, il tecnico del Paris St.Germain passato alla storia per essere stato eliminato dal Barcellona nonostante quattro gol di vantaggio. Se è vero che i parigini stanno corteggiando con grande discrezione Allegri, in parola con la Juve per rinnovare, Emery potrebbe sciogliere il suo legame con il club francese. Ma siamo al fantacalcio puro.
Credo che la scelta di un allenatore straniero, dopo quelle poco fruttuose di Luis Enrique e Garcia, sia un errore, l’ennesimo, della gestione americana. Meglio, molto meglio, puntare su Di Francesco che può apparire una scelta di basso profilo ma è invece una scommessa molto probabilmente vincente. Di Francesco, che ha già lavorato come team manager nella Roma, conosce perfettamente l’ambiente e ha un’idea di gioco che si potrebbe definire “zemaniano corretto”. Il suo Sassuolo ha sempre onorato lo spettacolo senza sottovalutare la fase difensiva arrivando addirittura a giocare l’Europa League, cosa francamente impensabile per una piccola provinciale.
Ultima notazione: Di Francesco è una persona per bene, un ottimo padre di famiglia con un figlio attaccante di grande qualità. Fossi Monchi prenderei il pacchetto completo. Ammesso che Pallotta abbia ancora voglia di giocare con le figurine perché se non gli fanno costruire questo benedetto stadio, addio business.
Enrico Maida