I prati di Wimbledon rappresentano da sempre per gli appassionati di sport la meta da raggiungere almeno una volta nella vita. Quello che si prova ad attraversare il cancello dei mitici Championships è una sensazione mista tra stupore ed incredulità: sembra di essere in un mondo perfetto dove ogni cosa è al suo posto, dalla semplice panchina di legno posta sul lato lungo di un campo secondario, alle piante ornamentali posizionate nei punti strategici per rendere ogni angolo perfetto nella sua bellezza.
Quando i viali iniziano a riempirsi di gente (ogni giorno ci sono oltre 40 mila persone per le due settimane dell’evento, ad eccezione della domenica di mezzo in cui i campi riposano) inizia la magia del più importante torneo di tennis del mondo. I professionisti della racchetta diventano gli attori principali di un film che va avanti da 132 anni e che si rinnova tenendo ben salde le tradizioni. Quest’anno, dopo l’eccezionale siccità che perdura da oltre un mese su tutta la zona di Londra, l’erba è stata lasciata più alta di un millimetro e mezzo e, alla vigilia, i campi sono stati bagnati come mai prima. Un millimetro sembra poco, ma può fare la differenza, è un dettaglio grazie al quale gli organizzatori vogliono evitare che i campi si rovinino troppo e diventino, anzitempo, di “terba” una sorta di terra battuta, giallognola e più lenta, con soltanto qualche ciuffo d’erba.
Entrare sulla tribuna del Centre Court per ammirare l’otto volte campione di Championships, Roger Federer è quasi come entrare un po’ nella sua vita o meglio nel suo giardino di casa, così come è stato chiamato molte volte dai giornalisti di tutto il mondo, salutando la sua eleganza nella tenuta “prevalentemente in bianco”, con la novità del marchio giapponese Uniqlo capace di strapparlo alla Nike per 300 milioni di dollari per 10 anni (leggi qui l’articolo con il quale anticipavamo la notizia, n.d.r.). Qui a Wimbledon, succede addirittura che un’addetta alla sicurezza ti chieda di non fare le foto con il telefonino ma dopo che un collega giornalista le fa notare che da quest’anno le foto si posso fare, la signora chiama i suoi capi e dopo aver verificato la veridicità di quanto detto ti raggiunge per chiedere scusa.
La tradizione sta anche nelle fragole con la panna, o meglio con il latte, che si trovano in tutti i punti ristoro e che costano “solo” due sterline e mezzo.
Un’altra cosa che da sempre contraddistingue il torneo londinese è la “queque” la famosa coda che inizia la notte prima e che permette di accaparrarsi uno degli oltre 10 mila biglietti che l’organizzazione mette in vendita giorno dopo giorno e tra questi i primi 500 sono per il centrale. Se non è democrazia questa.
Se invece avete 50 mila euro da investire potete acquistare le “debentures” ovvero le obbligazioni che garantiscono l’ingresso al campo centrale ed al N° 1 per cinque anni. Le prossime saranno emesse nel 2021 e siamo sicuri che sarà un ottimo investimento.
Il fascino del Tempio sta anche nello stile british e nell’essere precisi nei modi e nelle tradizioni, nella forma come nella sostanza. Per diventare il torneo più bello ed importante al mondo nulla può esser lasciato al caso, neanche il più piccolo particolare.
Da Londra, Daniele Flavi