Nel lontano 2005 lavoravo per la Federazione tennis cinese, insieme a Sandon Stolle, ex pro top 50, figlio del più noto Fred, campione di 2 Slam di singolare e 10 di doppio. In squadra, avevamo Li Na top 20, Zheng Jie, top 30, 3 Yan Zi, top 50. Fu un’esperienza lavorativa di alto livello e piena di successi.
Durante il Roland Garros 2007 in uno di quei momenti di relax nel ristorante dei giocatori, discutendo con Daniel Nestor (icona del tennis canadese e grande doppista), mi informò che la Federazione Canadese stava per aprire il suo primo centro tecnico Federale a Montreal e mi chiese di conseguenza se fossi interessato in un eventuale collaborazione futura.
Dopo molti anni sul circuito ATP/WTA, ebbi il desiderio di creare la mia famiglia e lavorare in maniera più stabile con giocatori/giocatrici Juniores: voleva dire meno viaggi e quindi la giusta soluzione per me e mia moglie.
Fui invitato a Montreal da Louis Borfiga, tuttora direttore del settore tecnico, passammo una giornata insieme, mi spiegò il progetto. In serata, ebbi una chiamata da Michael Downey, attuale Presidente di Tennis Canada, e due settimane dopo facevo parte del Team Canada.
Cominciammo l’avventura, tre coaches e un preparatore atletico e tanta ambizione di creare un sistema di lavoro che portasse ad avere un top 100 ATP/WTA. Nell’agosto 2007, Guillaume Marx gestiva la crescita di quattro giocatori mentre io ero alla guida di quattro giocatrici. Avevamo un piccolo ufficio dove si cercava quotidianamente di migliorare, tutto cominciò in maniera molto spartana ma il desiderio di successo era ambizioso.
Nel 2008, arrivò al centro Eugenie Bouchard, perché i genitori avevano deciso di tornare a Montreal dopo aver passato un periodo in Florida. Mi venne affidata e fu un bel periodo pieno di lavoro e successi nei tornei Juniores. Negli anni a seguire, allenai sempre gruppi di giocatrici che venivano selezionate per il centro tecnico.
Nel 2015, Louis Borfiga mi propose di spostarmi a Vancouver per dirigere il nuovo centro tecnico tennis Canada per la parte ovest del paese. Che dirigo tuttora, e lavoro insieme ad altri due allenatori e ad un preparatore atletico, su un gruppo di venti giocatori/giocatrici dai 12 ai 17 anni. Abbiamo ottimi prospetti under 12 e 14, che hanno vinto recentemente i Campionati Nazionali, ma la nostra missione non è solo quella di allenare atleti che diventino tennisti professionisti ma, in contemporanea, di allevare futuri leaders della società.
Mettiamo in chiaro che segreti non ce n’è! Ci sono delle persone, i membri del Board of Directors di Tennis Canada, che ascoltano le esigenze di noi tecnici e cercano sempre e comunque di sostenerci sia finanziariamente che sotto il profilo business orientation.
Poi ci sono i centri Nazionali. Già nel lontano 2007 aprimmo il primo, a Montreal. Dopo dodici anni, ne abbiamo quattro, anche a Toronto, Calgary e Vancouver. Per cui, praticamente, copriamo tutto il paese e cerchiamo di raggruppare i ragazzi dai 12 ai pro. Teniamo sotto osservazione anche i giocatori Universitari NCAA e abbiamo creato anche dei raggruppamenti e camps per gli under 10, in maniera da tenere sott’occhio potenziali atleti.
Abbiamo inoltre istituito i campionati Nazionali di tutte le categorie under, più quelli estivi all’aperto di agosto. Sono tutte competizioni importanti, perché valgono per selezionare le squadre per potenziali tour in Europa, Junior Davis Cup e Junior Fed Cup.
Al momento, come struttura federale, siamo dodici allenatori e cinque preparatori atletici. E’ una squadra multi etnica che fotografa la popolazione canadese. E penso che uno dei piccoli vantaggi che abbiamo è proprio il diverso modo di lavorare di tutti noi, con ognuno che porta il proprio bagaglio tecnico. Non c’è dubbio che l’insieme di culture diverse crei una forza straordinaria!
Qui in Canada, ci sono moltissime scuole tennis ma sono per lo più orientate all’avviamento del tennis. Rispetto al nostro bel paese, non esiste o quasi il settore privato per attività dei pro. In Italia il settore privato è una macchina da guerra che sta producendo un gran bel lavoro. Colgo l’occasione per felicitare tutti gli allenatori che quotidianamente lavorano con i loro ragazzi.
Quindi, non ci sono segreti per i fantastici risultati di Raonic, Bouchard, Shapovalov, Aliassime, tanto per citare i più noti, ultimi, esponenti di Tennis Canada. Ma esistono scelte coraggiose, con una imponente macchina organizzativa e tanta ambizione da parte di tutti gli addetti ai lavori.
Perciò, ogni mattina, al risveglio, non posso far altro che ringraziare questo gran paese. Mi ha fatto crescere come individuo. Non mi sono mai sentito uno straniero, mi ha reso ancor di più ambizioso nella mia professione e mi ha regalato due bellissimi figli, Emanuel di 10 anni e Noah di 8 anni.
Ringrazio mia moglie Maria Elena per tutto il supporto che mi ha dato e spero continuerà a darmi negli anni a venire.
Roberto Brogin
Allenatore capo del programma juniores della Federtennis canadese.
credito foto* : Roberto Brogin