Le sconfitte aiutano. Meglio evitarsele, meglio, molto meglio sarebbe stato per Leylah Fernandez vincere la finale degli Us Open nel derby contro l‘altra bambina d’oro del tennis mondiale Emma Raducanu. Ma, perdendo, uscendo dal campo a capo chino, delusa da se stessa dopo una volata trionfale, ha trovato le motivazioni giuste per rimettersi subito al lavoro sui punti dolenti del suo meraviglioso gioco.
Così, alle naturali geometrie creative, alle irresistibili esplosioni di servizio e dritto, alle improvvise volate a rete ha aggiunto più costanza nel palleggio da fondo e più varianti, soprattutto dalla parte sinistra.
Questo cocktail ha innervosito e frastornato e poi travolto la veterana Alizé Cornet, malgrado un time-out medico sicuramente indispensabile dopo il primo set, guarda caso prima che la piccola canadese, di mamma filippina e papà ecuadoriano servisse nel primo game.
Ma il successo più grosso per l’orgogliosa mancina, finalista da junior agli Australian Open e regina del Roland Garros, già 28 WTA ad appena 19 anni, è stato quello nello slalom parallelo con la rivale Raducanu.
Che invece, all’esordio da super-star, ha pagato subito, sul campo, queste settimane di sbornia fra una festa e una premiazione, un allenamento con Murray e una passerella sponsorizzata, arrendendosi in due set contro la numero 100 del mondo Sasnovich.
Queste tre settimane nel Paese dei Balocchi sono state sconvolgenti per l’inglesina di mamma cinese e papà rumeno, peraltro senza allenatore dopo il divorzio da Andrew Richardson.
Da signorina nessuno a prima brit in 44 anni ad aggiudicarsi un Major, segnando il record di essere partita dalle qualificazioni, e senza perdere un set.
A Indian Wells sono venute fuori le magagne di una giocatrice ancora in crescita, appena al terzo appuntamento WTA, palcoscenico sul quale non ha ancora vinto una partita, visto che gli Slam sono gestiti dall’ITF.
Con la sua coinvolgente semplicità, la 18enne ha commentato: “Penso che mi ci vorrà del tempo per adattarmi davvero a quello che sta succedendo. Sono ancora così nuova in tutto. Come le esperienze che sto vivendo in questo momento, perciò, non mi sento di certo al 100%, ma so che sono per il bene più grande. E che pensando al progetto più ampio, ringrazierò questo momento.
“Quindi, questa è la lezione che viene da un match nel quale puoi facilmente essere risucchiato dall’essere così concentrato sul risultato e rimanere deluso. Voglio dire: ho 18 anni, ho bisogno di darmi un po’ di tregua. Penso che l’esperienza derivi semplicemente dal giocare settimana dopo settimana e dal vivere tutte queste cose diverse. Alla fine sono quasi contenta di quello che è successo, così posso imparare e prenderlo come una lezione. Quindi andando avanti, avrò solo più esperienza”.
E con questo spirito, sfoderando insolito sorriso, Emma ha vinto anche nella sconfitta. Nel nome dl nuovo tennis donne giovane e frizzante. Magari stavolta sarà lei, come Leylah Fernandez, a sfruttare un ko per crescere.
Vincenzo Martucci
(testo e foto tratti da supertennis.tv)