Il calcio italico sta vivendo la sua “passione” e sembra quasi allegorico il fatto che, per celebrarla, Gregorio Allegri nel ‘500 abbia scritto il suo famosissimo Miserere.
Ascoltandolo, nella versione del coro della Cappella Sistina, si capisce subito che il compositore – che oggi si sente continuamente richiamato in causa visto che la sede Figc è in via Allegri – non avrebbe mai immaginato che la sua opera fosse cantata non a “cappella”, senza musica e con una incredibile capacità di “stare assieme”, fare gruppo.
Ecco questo manca il Federcalcio oggi, la capacità di fare gruppo. Per la presidenza sono tutti contro, si fanno nomi a caso forse solo per poterli bruciare.
Nessuno vuole il commissario, ma tutti lavorano per quella strada.
Ma sarebbe necessario un commissario con poteri straordinari che possa cambiare lo statuto. Oggi questo non è possibile, deve essere sempre l’assemblea a ratificarlo. Insomma più che di passione si dovrebbe parlare di miracolo.
Oggi sembra che il presidente della Lega Dilettanti, il senatore Cosimo Sibilia, sia il candidato maggiormente accreditato e se dovesse conquistare voti in serie A – e se vediamo i candidati della quarta gamba di sostengo al centrodestra possiamo facilmente intuirlo – si potrebbe vedere la strada spianata. Certo ne avrebbe del lavoro da fare per rilanciare la Figc e soprattutto riunirla e rappacificarla.