Premessa
E’ ripreso il campionato di calcio di serie A dopo la sosta natalizia, sono ripresi i campionati di serie A di basket e di volley, sono finite nel dimenticatoio le medaglie azzurre vinte dagli azzurri ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo 2020, è ritornata la pandemia. Ma …………..
E’ terminato il campionato del mondo di Formula 1 con la vittoria dell’olandese Max Verstappen sull’inglese Lewis Hamilton, dopo l’ultimo Gran Premio ad Abu Dabi, con il rocambolesco sorpasso all’ultimo giro, dopo che la “Safety car” aveva falsato la gara a seguito dell’incidente a Nicholas Lafiti, con il conseguente vantaggio per l’olandese di poter
cambiare il “treno” delle gomme.
Il dopo gara è stato caratterizzato da dichiarazioni roventi dall’una e dall’altra parte, ma tutto ciò è un buon segnale per lo sport e per i giovani?
Ci sono i simpatizzanti “sfrenati” per l’olandese e quelli che tifano per l’inglese: “Non se ne poteva più di quell’arrogante di Hamilton” e di rimbalzo “E’ sempre stato scorretto l’olandese”. Ma tutto ciò a cosa serve? Serve solo a creare conflitti, contrasti e malumori.
La “telenovela” di Novak Djokovic ha caratterizzato l’ultima settimana tennistica e non solo: articoli, video, dichiarazioni. Tutti hanno diritto di parola, da Nadal a Pietrangeli, da Panatta ai migliori tennisti del mondo: “è vaccinato?”, “non è vaccinato?”, “uno come lui deve dare l’esempio!”, “potrà giocare”, “perderà gli Sponsor?”, “doveva stare a casa, la legge è legge”, “ma cosa dite, Novak ha donato un milione di € agli Ospedali di Bergamo durante la prima pandemia, è una brava persona, bisogna rispettare le sue idee”.
A chi giova questa telenovela?
Ai giovani? Che potranno dire “Se lo fa lui, possiamo farlo anche noi!” E il gesto di Milos Teodosic durante la partita contro l’Olimpia Milano fa bene al mondo del basket? Mostrare con le dita della mano “il 4-0” inflitto dalla Virtus Bologna all’Olimpia Milano nella finale del campionato dello scorso anno è un bel gesto? L’esempio giova ai giovani giocatori (sic?) che così potranno irridere l’altra squadra?
E le continue dichiarazioni a fine partita di Josè Mourinho contro gli arbitraggi a chi giovano? Giovano ai giovani allenatori (sic?) che penseranno: “Se si comporta così lui, lo posso fare anch’io!”
Il “mondo dello sport”, i tifosi e i giovani in particolare da che parte stanno? Ci sono stati sempre i “pro” e i “contro”, ognuno ha diritto di pensare come crede, ma i “campioni” quelli con la C maiuscola devono dare il “buon esempio” e assumersi le proprie responsabilità. Sono loro, che più di tutti dovrebbero avere a cuore la tutela dello sport e dei suoi valori. Lo sport ha la capacità di unire e di far vivere emozioni uniche in tutti noi ed è uno spazio della nostra vita che va salvaguardato proprio per i valori che riesce a trasmettere.
Sono proprio loro i beniamini e i punti di riferimento per tanti bambini, giovani e non più giovani, che fremono e si esaltano per le loro prodezze, che devono sentire forte questo senso di responsabilità.
Sono necessari da parte loro, gesti importanti legati alla pace, alla solidarietà, alla socialità che spingano al riconoscimento della dignità di ogni persona.
Esempi positivi
Molti giocatori di calcio sono “campioni di solidarietà” e donano contributi a Enti e a Fondazioni per migliorare la qualità della vita dei bambini affetti da malattie, finanziando delle ricerche. Un altro esempio di solidarietà nel basket con il cestista spagnolo Marc Gasol ex giocatore della NBA, che nel 2018 ha operato come volontario per prestare soccorso in mare con la nave della Ong Open Arms. Campioni come Javier Zanetti, David Luiz o il gruppo degli “Atleti di Cristo” rappresentano per tutti degli esempi di umanità e di fede da seguire!
Conclusioni
In una società come la nostra, dove spesso “vale tutto” e per molti è una vera dipendenza, i grandi campioni dello sport dovrebbero essere con le loro parole e i loro gesti degli esempi educativi: lo devono a quei milioni di bambini, ragazzi, giovani e meno giovani che ogni giorno sui campi cercano di imitarli nelle gesta atletiche e tecniche, ma che vedono in loro anche un esempio da seguire.
Prof. Maurizio Mondoni