Cadere e rialzarsi, cadere e rialzarsi. Elena Curtoni ha ripetuto questa azione molte volte nella propria carriera, ma la scivolata di Sankt Moritz lo scorso anno è apparsa più grave del previsto. La frattura composta dell’osso sacro e quella necessità di provare a rientrare il prima possibile che ha fiaccato sia il fisico che la mente. La 33enne valtellinese ha quindi dovuto prendersi un anno di stop per poter tornare ad aprire un cancelletto in vista della discesa libera di Beaver Creek, gara che segna il suo ritorno in Coppa del Mondo di sci alpino.
Come si sente dopo aver saltato l’intera stagione?
Sto bene, è stato un periodo di ricostruzione da zero visto che avevo fatto praticamente metà gara. Mi sono rimessa in gioco, rientrare da un infortunio alla mia età non è semplicissimo, però sono fiduciosa. Sto rimettendo in piedi i mattoncini che erano crollati.
Perché non è rientrata durante la stagione?
Realmente perché avevo ancora molto dolore, psicologicamente è stato difficile perché volevo rientrare a tutti i costi. E’ stata una decisione presa insieme al team. Non aveva senso tornare perché avrei rischiato di più. Se ci fosse stato un evento come un’Olimpiade o un Mondiale a febbraio, l’avrei fatto nonostante il dolore, ma non essendoci, mi sono fermata.
Quanto l’ha aiutata sua sorella Irene?
Molto, come il resto della famiglia e tutte le persone che ho vicino. Fortunatamente ho al mio fianco persone che tengono a me e questo è fondamentale nei momenti di down, soprattutto quel modo di pensare prima al benessere di Elena come persona piuttosto che come atleta.
Elena Curtoni sul podio di Cortina d’Ampezzo
Com’è stata la preparazione estiva?
In Argentina abbiamo trovato sempre condizioni molto toste, il meteo è sempre ballerino. Ci mette sempre in condizioni difficili, con tipologia di neve sempre diversa. Le condizioni meteo cambiano nel giro di poche ore e per questo è stato molto allenante come trasferta visto che era anche la prima in cui sciavo per un mese intero con le mie compagne dopo che mi ero fatta male.
Quest’anno affronterà solo discesa e supergigante?
Non escludo di poter fare anche qualche gigante, ma è tutto un po’ da vedere in costruzione. Inizierò dalle mie discipline e poi, in base a come andrà la stagione, deciderò se ampliare il raggio o meno.
In vista di Milano-Cortina 2026 cosa si aspetta?
Nulla, perché non voglio crearmi troppe aspettative. Ho deciso di arrivare lì. Manca ancora tutta questa stagione, l’estate prossima e la qualifica per quell’evento. Non voglio per questo crearmi troppe aspettative.
E in vista dei Mondiali?
Iniziamo a far le prime gare e poi penseremo ai Mondiali, anche perché sono praticamente ferma da un anno