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Calcio

Errore: non è stato un super Mondiale e non è la prima Francia multietnica. Verità: Ronaldo paga meno tasse… 

Da Enrico Maida 17/07/2018

Il mondiale non è stato di una bellezza abbagliante e non ha proposto idee nuove. Desailly, Henry, Zidane erano già figli delle banlieu. Il portoghese sbarca in Italia grazie a una legge speciale che gli consentirà di pagare 100 mila euro a fronte dei 50 milioni incassati

 Va in archivio un mondiale che ho sentito definire bellissimo (addirittura il più bello di sempre secondo gli opinionisti di Mediaset, che s’adda fa pe’campa’) con la vittoria della Francia nonostante l’eclettico Salvini abbia annunciato il suo sbarco a Mosca con il dichiarato obbiettivo di gufare Macron. Il bilancio dello stato si arricchisce così di una voce inedita, il gufaggio, che non incide sul risultato ma scatena gli elementi. Il diluvio che si abbatte sulla capitale russa nel momento più solenne, la consegna della coppa, ha qualcosa di trascendentale e serve a mostrare la cafonaggine di Putin, unico tra i potenti a godere della protezione di un ombrello tenuto aperto sulla sua crapa da un solerte collaboratore. Al premier francese, così come alla bionda presidentessa croata, non viene offerta via d’uscita: si bagneranno come pulcini in nome della madre Russia.
    Gli opinionisti prestati dalla politica esaltano la Francia multietnica come se si trattasse di una nuova rivoluzione nel segnale dell’integrazione. Non sanno, i tapini, che la Francia multietnica ha una certa età: la squadra che vinse i mondiali nel’98 era già abbondantemente figlia delle banlieu. Basta ricordare Thuram, Desailly, Henry e soprattutto Zidane per concludere che non c’è niente di nuovo sotto il sole.
   In definitiva, il mondiale non è stato di una bellezza abbagliante e non ha proposto idee nuove. Dechamps gioca molto all’italiana e riesce ancora a scandalizzare Sacchi che attribuisce ai croati la patente di purezza negata ai francesi.
   Ma non c’è tempo di respirare perché Cristiano Ronaldo è già tra noi. E’ l’ennesimo all in (tutto entro) della Juve sullo sfondo di un singolare incrocio: mentre 13.000 italiani si sono già trasferiti in Portogallo per i vantaggi fiscali garantiti ai pensionati, il portoghese più ricco e famoso sbarca in Italia grazie a una legge speciale che gli consentirà di pagare la miseria, si fa per dire, di 100 mila euro a fronte dei 50 milioni incassati. Dov’è l’errore?
Enrico Maida
Tags: analisi, calcio, cristiano ronaldo, mondiali 2018

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Nota sull’autore: Enrico Maida

Avrebbe voluto fare il montatore cinematografico ma incappò nell'unico film sbagliato del grande Pietro Germi. Ripiegò quindi sul giornalismo: inviato del Giornale di Montanelli, caporedattore della Gazzetta dello Sport, vicedirettore del Corriere dello Sport e, per finire, responsabile dello sport del Messaggero. Attualmente giocatore di bridge

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