A Tiger Woods sono bastate due settimane per rientrare nei migliori 100 giocatori del mondo. Col secondo posto al Valspar e il quinto a Bay Hill ha fatto capire che è un giocatore ritrovato, di nuovo competitivo e in grado di lottare fino in fondo in un torneo importante come l’Arnold Palmer Invitational.
Woods ha dato un segnale forte ai suoi avversari ma soprattutto a se stesso continuando il processo di crescita che era iniziato nell’Hero World Challenge i fine novembre 2017. Ma chi avrebbe scommesso che dopo il torneo di Dubai di febbraio dell’anno scorso potesse tornare su questi livelli di gioco? Tiger adesso è in una buona condizione fisica, talmente buona che la velocità del suo swing è addirittura molto vicina ai livelli di dieci anni fa. Ma la vera rinascita l’ha avuta, prima, nel gioco corto e nel putt dove è stato praticamente perfetta nelle ultime due settimane sui difficili green della Florida. Calmo, concentrato e incredibilmente sorridente, Tiger si è concesso come mai in passato ai fans americani. Dando un segno di una ritrovata tranquillità che, probabilmente, lo riporterà molto presto nel virtuoso circolo dei vincitori di torneo.
Tra poche settimane ci sarà il Masters di Augusta, primo Major della stagione, e le premesse sono di grande spettacolo. E’ l’unico torneo del Grande Slam che si gioca sullo stesso percorso, ed è favorevole sia ai mancini che ai giocatori d’attacco. Ora, dopo le prove straordinarie di Mickelson, Watson e Rory McIlroy, anche Tiger Woods può rientrare fra i favoriti del torneo. Dire chi potrà vincere la famosa giacca verde è praticamente impossibile perché tutti gli specialisti sono in grandissima forma. Ma a me basta aver ritrovato il fuoriclasse degli anni passati.
Silvio Grappasonni
(Golfista professionista e prima voce di Sky sport)
