Un meccanismo diabolico e complesso quello della nuova Davis, che nella notte ti costringe a prendere in considerazione i più remoti e svariati scenari pur di ricavare una speranza di qualificazione alle fasi ad eliminazione diretta.
È quello che è successo all’Italia ieri sera, contro gli Stati Uniti di Fritz ed Opelka. Gli azzurri si sono arresi per 1-2 (stesso score rimediato contro il Canada martedì) lasciando prematuramente la competizione a squadre che mai come in quest’annata d’oro per il nostro tennis poteva essere un obiettivo concreto più che un lontano miraggio. Sull’1-1, ci hanno pensato infatti con il doppio Querrey e Sock a porre fine all’agonica corsa dell’Italia, vittoriosi sui campioni Slam Fognini e Bolelli con lo score di 6-7; 7-6; 6-4.
Il destino dell’Italia era legato anche a quello di altre squadre, dato che dopo l’1-2 con il Canada avrebbe potuto puntare solamente a rientrare fra le due miglior seconde classificate.
L’Australia, che sul 2-0 ha abbandonato il doppio dopo un solo game, ha consentito infatti al Belgio di incassare un pesantissimo 6-0 6-0 che ha condannato i nostri per via di un quoziente game migliore. La sconfitta di Matteo Berrettini con Fritz ha infine messo l’Italia in una posizione di inferiorità rispetto alla Russia, tra le seconde classificate, perché ha vinto 4 match su 6, una percentuale migliore dell’Italia.
Doloroso, in senso sia metaforico che letterale, il finale di stagione di Berrettini che nel secondo match di singolare pare abbia rimediato un piccolo infortunio alla zona dei bassi addominali, prima di doversi arrendere a Taylor Fritz. “Non ce la faccio più”, le parole di Matteo, logorato dalla fatica di una stagione intensa e dalle più recenti Finals, dopo aver subito break nel terzo e decisivo set.
Tanta amarezza anche per il capitano Corrado Barazzutti, il quale ci ha tenuto a porre l’accento sulle problematiche logistico-organizzative della manifestazione: “Di questa Davis rimane un po’ di delusione. Abbiamo perso due match molto equilibrati. Siamo andati vicini a vincere. Hanno lottato con tutto quello che avevano, la prossima volta andrà meglio. In termini di organizzazione dovranno fare delle piccole modifiche. C’è stata per esempio la rinuncia del Canada con gli Usa nel doppio, e non è corretto in un girone come questo in cui contano tutti i punti. Anche l’Australia oggi non ha giocato il doppio e questo porta dei disequilibri. Non va bene, poi orari come questi, con partite alle quattro del mattino…”.
Sorge il sole a Madrid mentre cala l’oscurità sull’Italia… e sulla Coppa Piqué.