Uno spettacolo su colui che ha praticamente inventato il mestiere di radiocronista prima e telecronista poi. Massimo De Luca, una dei volti e delle voci più importanti dello sport radiotelevisivo, racconta la storia di Niccolò Carosio, le sue espressioni che hanno attraversato il tempo, il suo camminare dentro la storia, fino al suo epilogo tinto di giallo.
Carosio significa Rai quando era ancora Eiar, la censura fascista, i Campioni del Mondo del ’34 e del ’38, la televisione e il boom economico, l’uomo che ogni appassionato di sport aspettava per farsi narrare 40 anni di calcio. Poi un incidente, una frase scappata (a detta di alcuni) a Mexico ’70 e Carosio viene emarginato dalla Rai. Ma la vicenda è poco chiara e De Luca porta in scena la prova sonora della verità. Ma porta in scena anche i primi “Tutto il calcio minuto per minuto”, una Italia sconcertata per la tragedia di Superga, musica e parole di un momento che ha cambiato la faccia di questo paese.
La regia è di Marco Caronna, avvezzo al teatro che si occupa di sport, che mescola proiezioni e canzoni. De Luca che passa da essere se stesso ad impersonare Carosio, un suo padre spirituale, teatro e verità che si rincorrono. Sul palco, con De Luca, Paolo Rossini e Patrizia Scianca a far entrare ed uscire dalla scena gli altri personaggi del racconto. Il pianoforte di Emanuele Nidi a punteggiare col suono le immagini o le parole.