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Pallavolo

Li abbiamo allevati e i serbi ci hanno soggiogati! Macché Blengini, Giannelli, Zaytsev… Abbiamo perso di squadra

Da Carlo Gobbi 27/09/2018

Schiacciati dagli stranieri della nostra serie A, gli azzurri si scoprono deboli e senza ricambi: i giovani non ci sono, vanno cercati e proposti in prima squadra! E ora attenti alla Polonia: il riscatto passa per i campioni uscenti…

Carlo Gobbi, come giudicare la batosta dell’Italia contro la Serbia ai Mondiali fin qui trionfali della squadra di Blengini?
“Ci hanno superato in tutto, ci hanno soggiogato, e gli azzurri hanno smesso propri di giocare. Ganno giocatato solo a tratti, e comunque mai di squadra. Infatti, nelle famose pagelle, il voto peggiore, stavolta, è proprio della squadra, tutta insieme”.
La Serbia è così tanto più forte dell’Italia?
“Basta dire che Juantorena è stato l’ombra di se stesso e Zaytsev non ha inciso, anche se è stato servito poco e male, i centrali sono stati per larghi tratti ridicoli – contro i più forti centrali del mondo, certo -, e hanno rialzato la testa solo nel terzo set. Ma, in fondo, abbiamo giocherellato, mentre i serbi sono stati superiori a muro, in difesa e in attacco. Atanasijevic è forte, ma tutti i nostro avversari son stati molti forti”.
Qual è il problema più grosso?
“Il solito: non abbiamo un sesto uomo, dietro Lanza, il cui ginocchio non è ancora a posto. Dietro, non c’è nessuno, dobbiamo dire mille grazie ogni volta a Maruotti, che però, anche fisicamente, è indietro di due generazioni. Ma i giovani dove sono?”.
Tutti danno la croce addosso al ct Blengini.
“Non è colpa sua se non ci sono giocatori, potremmo ripetere le stesse cose che ha detto pochi giorni fa Mancini sulla nazionale di calcio: la colpa è della Lega e quindi della Federazione che non è intervenuta ed ha lasciato che gli stranieri prendessero piede così tanto nel nostro meraviglioso campionato. Così, loro vengono da noi, fanno esperienza, e poi ci battono in nazionale e poi magari passano ai campionati più ricchi, in Turchia e in Russia. Li abbiamo accolti, li abbiamo allevati, li abbiamo allenati, non possiamo meravigliarci se Atanasijevic conosce così bene Zaytsev per aver giocato nella stessa squadra di serie A”.
Qualcuno accusa addirittura il pubblico di Torino, più freddo di quello di Milano.
“Ma figurati! Come si fa ad accendere l’atmosfera se i nostri giocatori nel terzo set erano rassegnati, non sapevano come venirne fuori, non avevano mai i famosi “occhi di tigre”, nemmeno Zaytsev”.
Anche il regista Giannelli è rimasto travolto.
“Anche lui ha le sue colpe, con tutte le scusanti dell’età, ha fatto una faticaccia, ma è difficile far gioco se vieni murato selvaggiamente e la ricezione è massacrata: a chi alzi la palla?”.
Si poteva tentare qualche carta diversa?
“Magari poteva entrare Nelli, da esterno, per spostare Zaytsev schiacciature, ma evidentemente non è in condizione. Così torniamo al solito discorso dei giovani italiani che non ci sono: Nelli ha 25 anni a dicembre, ma ha solo un campionato alle spalle, e non ha l’abitudine alla partite, a tutte le palle di una partita, per di più di un livello come questa, contro la Serbia, ai Mondiali. Mazzanti ha scelto la strada delle tutte giovani, ai Mondiali non avremo grandi speranze, ma puntiamo direttamente all’Olimpiade di Tokyo. Quello che bisogna fare subito è abbassare il numero degli stranieri in campo nella nostra bellissima serie A”.
E adesso che succede dei sogni di gloria azzurri ai Mondiali?
“Non siamo fuori, ma dobbiamo giocare contro la Polonia, sento dire che è la squadra più debole, ma ricordo che è campione uscente ed è piena di stangoni con capacità tecniche importanti. Speriamo che l’Italia torni a giocare…”.
Tags: italia, mondiali pallavolo, sconfitta, serbia

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Nota sull’autore: Carlo Gobbi

È il giornalista più poliedrico del panorama nazionale. Oltre a 7 Olimpiadi, 6 Mondiali e 15 Europei di pallavolo, e 139 test match di rugby, ha seguito oltre 20 Mondiali ed altrettanti Europei di ginnastica, judo, hockey, ghiaccio, pallamano, pesi, tiro.

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