Non ci sono domande e non ci sono risposte alla conferenza stampa dell’Open d’Italia numero 74 che si disputerà dal 12 al 15 ottobre al Golf Club Milano, col prologo dello Streetgolf di domenica 8 ottobre di nove buche per le strade di Monza, e la ProAm coi migliori iscritti all’Open che per la prima volta avrà 7 milioni di dollari di premi (prima moneta 1.166.66$) mercoledì 11, con la partecipazione di sette campioni Slam, Garcia, Willett, Kayser, McDowell, Darren Clarke, Olazabal, Immelman, 25 dei primi 100 del world ranking, fra cui spicca il numero 5 del mondo, Rahm, 21 veterani dell’Europa in Ryder Cup, a cominciare da Noren, e gli italiani più forti, da Francesco Molinari (18 del mondo) a Paratore, da Manassero a Edoardo Molinari a Bertasio.
Non ci sono domande e non si sono risposte nella conferenza stampa Sky, di nome e di fatto, come tv detentrice dei diritti e come sede, letteralmente in cielo, con moderatrice Ilaria D’Amico. Cioè, nel super-attico del grattacielo della Regione Lombardia – il più alto d’Italia, 161 metri – voluto non a caso dal “Celeste”, Roberto Formigoni. Anche se oggi come presidente c’è un altro Roberto, Maroni, che puntualizza: “Investire su grandi eventi sportivi significa valorizzare il territorio: i nostri luoghi splendidi, a partire dal Parco della Villa Reale di Monza, dove ha sede il Golf Club Milano. Lo sport per noi non significa solo grandi eventi ma significa anche valori a cui noi dedichiamo grande attenzione. Per esempio, investendo nelle strutture sportive, dando contributi alle scuole per fare in modo che i ragazzi abbiano un avviamento allo sport e al suo sistema di valori. Su questo è in atto una forte collaborazione con il Coni Lombardia. investire sullo sport per valorizzare il territorio”. Un territorio variegato e bello, non solo il simbolo del “modello Lombardia che funziona, al di là degli schieramenti politici e anche di tifo calcistico, come dice il bel rapporto che ho col sindaco Sala, anche se lui è interista”, scherza ma non troppo Maroni. Che, l’anno scorso, in chiusura dell’Open d’Italia vinto a Monza da Francesco Molinari, avevo detto al presidente della Federgolf, Franco Chimenti, “Il prossim’anno, l’Open, rifacciamolo qui”. Si era sentito gelare: “Non se ne parla nemmeno”. Ma poi se quel no, a luglio, “dietro un congruo contributo” è diventato sì, per la soddisfazione doppia dell’esponente della Lega: “Avevo ragione io, come al solito”.
Non ci sono domande, e non ci sono risposte, dal cielo di Milano, perché le promesse sono davvero molto alte, in questo progetto Ryder Cup 2022 al Marco Simone Roma. Che un manager sportivo di spicco come Gian Paolo Montali, lancia giustamente: “L’Open d’Italia rappresenta la punta di diamante del percorso di avvicinamento alla Ryder Cup. L’ingresso al Golf Club Milano sarà per il terzo anno consecutivo gratuito. In accordo con Infront, abbiamo infatti voluto portare avanti il messaggio di uno sport aperto a tutti”. Si aggancia con fervore l’imbattibile presidente del Coni, Giovanni Malagò: “Tutto il lavoro di promozione del golf sul territorio costituisce il terreno sul quale si giocherà la partita del Progetto Ryder Cup e il raggiungimento degli obiettivi prefissati. L’Open d’Italia festeggia le 74 edizioni: a differenza di altri grandi eventi sportivi, soltanto il golf ha un appuntamento itinerante che promuove la sua disciplina in tutto il territorio ai massimi livelli. L’impegno delle Istituzioni per supportare grandi eventi come la Ryder Cup e l’Open d’Italia è la dimostrazione di come lo sport sappia raccontare la nostra nazione”. Prorompe il vulcanico numero uno della Federgolf, Franco Chimenti: “Questo Open è la vittoria del golf, uno sport in costante ascesa su cui Infront ha deciso di puntare con la convinzione dei grandi margini di crescita del nostro movimento. L’evento sarà un successo”. Rimarca l’attentissimo Luigi De Siervo, amministratore delegato di Infront Italy (uno dei più importanti gruppi di marketing sportivo del mondo), che ha finanziato l’operazione della prima Ryder Cup nel nostro paese, con annessi Open d’Italia milionari. “L’accordo storico che abbiamo concluso ad aprile – undici anni di collaborazione – parte dagli Open con un percorso ambizioso che mira a cambiare il volto del golf. Perché una multinazionale cinese e svizzera ha investito sul golf? Perché si tratta di un progetto di ampio respiro, una partnership che ci permette di diversificare, lavorando con serietà e programmazione nell’arco dei prossimi undici anni. Siamo all’inizio di una storia che farà crescere il movimento del golf in Italia, creando visibilità per il nostro bellissimo Paese”. Chiosa il ministro per lo Sport, Luca Lotti: “Gli Open e la Ryder Cup sono manifestazioni che “producono impatti positivi a lungo termine: sul turismo sportivo sul settore occupazionale, su quello della promozione del Made in Italy. In più, è un’attività sportiva che si pratica all’aria aperta, a contatto diretto con la natura. Il golf, e lo sport in generale, unisce il benessere fisico a quello economico. È insomma un’occasione per tutti”.
Non ci sono domande e non ci sono risposte, dietro l’immane, quotidiano, lavoro della squadra Fig, da Montali ai due Alessandro, Costa e Rogato, alle due Barbara, Monteduro e Zonchello, ai tanti che rispettiamo anche se non possiamo citare tutti, scusandoci. La “mission” auspicata dalla moderatrice Doc Sky mette insieme i messaggi che accompagnano la Road to Rome 2022, nella direzione voluta dal governo Renzi. Mano nella mano con lodevoli iniziative come la Junior Ryder Cup, la contemporanea sfida all’Open del Team Lombardia-Team Italia con dodici atleti under 12 e 14, come GolfSuperAbili, che consentirà anche ai meno fortunati di prendere confidenza con questo sport e disputare anche la ProAm, come le lezioni gratuiti per i neofiti, come l’accoglienza delle famiglie e dei loro piccoli al Parco di Monza.
Il golf magari desidererebbe un tavolo di saggi per elaborare idee e conoscenze con l’intento di esaltare pienamente il suo prodotto e la sua storia; magari sognerebbe un rivoluzionario protocollo d’intesa firmato dal governo italiano con il supporto tecnico della Federgolf per sviluppare servizi (strade, alberghi, reti idriche e fognarie, parcheggi) ed esaltare finalmente il golf al Sud, realizzando il sogno turistico auspicato da sempre che ci hanno soffiato Spagna e Portogallo; magari vorrebbe restare sbalordito dall’annuncio, sempre del governo, di aver stanziato i fondi per costruire, al nord, 100 campi pubblici. Notizie che farebbero davvero felici i signori della Ryder Cup che hanno dato fiducia all’Italia.
Ma se non ci sono domande come possono esserci risposte?
VINCENZO MARTUCCI