Sono passati la bellezza di 12 anni da quel giorno in cui Fabio Fognini sul secondo campo più importante del Roland Garros vinse una partita assurda con lo spagnolo Montanes e per la prima volta raggiunse i quarti di finale ai Bois de Boulogne. Una partita in cui negli ultimi games giocò da fermo in preda ai crampi e riuscì a mettere a segno una serie impressionante di vincenti per la gioia dei presenti. Oggi non c’è stato bisogno di fare gli straordinari, invece, per raggiungere per la dodicesima volta a 36 anni il secondo turno nel suo Slam preferito.
Oggi lo ha fatto sconfiggendo in tre set il numero dieci del mondo il canadese Felix Auger Aliassime (64 64 63 il risultato finale) sullo stupendo campo Simonne Mathieu che è stato inaugurato solo 4 anni fa all’interno delle bellissime serre di Porte d’Auteuil.
In questo ultimo scorcio di carriera Fabio ha voluto farsi riaffiancare dal buon Corrado Barrazzutti che praticamente lo conosce da sempre ovvero da quando aveva 15 anni e con il quale ha vissuto i momenti più belli della sua lunga carriera come la vittoria Montercarlo ed i successi prestigiosi in coppa Davis.
Oggi ovviamente è un Fabio diverso, più maturo, meno polemico con il mondo e che in campo non spreca energie mentali in inutili polemiche ma si concreta sui segnali che lancia il suo fisico.
Le parole di Fabio
“Dopo il terzo turno di Roma mi sono sentito in fiducia – spiega Fabio in conferenza stampa subito dopo la partuta – li ho perso con Rune che poi poi è arrivato in finale ma è un periodo che mi sento bene. Con Corrado c’è stima reciproca e mi conosce e quando ho 15 anni e sa come stimolarmi nella maniera giusta. Certo so bene che ho 36 anni ma fisicamente ora sto bene e vado avanti con fiducia finché avrò la capacità fisica di recuperare dalle fatiche di ogni singolo incontro”.
Certo a 36 anni si deve iniziare a pensare anche a quando arriverà il giorno del ritiro. “Al momento non so quello che succederà in futuro, a fine anno mi siederò e tirerò le somme di quest’anno anche perché ho tante cose da valutare. È bello andare in giro con tutta la famiglia ma anche stancante soprattutto con i figli piccoli”.
Poi il discorso si è spostato sulle nuove generazioni dei tennisti italiani e sulle differenze rispetto al tennis della sua generazione. “Oggi è un tennis diverso rispetto a quello della mia generazione, Nole e Murray ti facevano ragionare di più, oggi sono più aggressivi. Tra i giocatori italiani in attività sicuramente Lorenzo Musetti è quello che mi somiglia di più, è quello che ha più varietà nei colpi e che riesce ad avere più fantasia”
Sconfitti Cobolli e la Trevisan
Brutte notizie dagli altri italiani impegnati oggi nel primo turno: Martina Trevisan che lo scorso anno raggiunse una insaspettata quanto stupenda semifinale esce al primo turno contro la Svitolina, giocatrice tornata in grande forma dopo la maternità, con il punteggio di 62 62. Flavio Cobolli che per la prima volta ha superato le qualificazioni ed è entrato in un tabellone dello Slam esce sconfitto dal numero uno del mondo Alcaraz con il punteggio di 60 62 75 ma nel terzo set, dopo lo sconfortante inizio, è riuscito a fare partita alla pari con il nuovo dominatore del tennis mondiale arrivando anche a brekkarlo.
Daniele Flavi (Agl), foto di Roberto Dell’Olivo