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Sport di contatto

Dalle Erinni alle Linci, il mito del rugby si fa tutto rosa!

Da Benedetta Borsani 29/05/2025

Andrea Di Giandomenico, ex ct delle Azzurre: "Non è una questione di parità di genere, ma di pari opportunità"

Mentre nel mondo cresce la febbre per la Rugby World Cup femminile 2025 (in programma in Inghilterra dal 22 agosto al 27 settembre), a Milano fanno il loro debutto le Linci, a bordo della “nave” progettata da Zanuso sulla Darsena della città per accogliere degnamente la sede dell’Associazione Marinai d’Italia. L’obiettivo dichiarato dai due fondatori, Ludovico Guarneri e Max Tarocco, è offrire alle ragazze che scelgono di giocare a rugby le stesse opportunità tecniche di una squadra maschile, mettendo a disposizione delle atlete tutti gli strumenti rivolti allo sviluppo e alla crescita delle loro potenzialità.

“Perché – esordisce Guarneri – siamo qui questa sera? Diciamo che questa società nasce dall’esperienza personale di un vissuto che riguarda me e Max. Entrambi abbiamo impegnato molti anni della nostra vita a seguire il settore femminile e abbiamo imparato che il più delle volte per le società in primis viene la maschile, a seguire, la femminile per la quale le attenzioni e la cura sono differenti, sia in termini di attrezzatura sportiva che di investimento economico. Bene, noi oggi presentiamo una Società che invece ha come solo ed unico focus il femminile e lo sviluppo sportivo delle nostre atlete, a 360 gradi, in collaborazione con l’Accademia Teodolinda”.
La mente corre alle parole di Andrea Di Giandomenico, storico allenatore delle Azzurre “Non è una questione di parità di genere, ma di pari opportunità”. Lo stesso concetto espresso da un altro sognatore, Franco Diena, il “papà” delle Erinni del Cus Milano con il quale per anni Guarneri e Tarocco hanno collaborato e al quale le Linci si ispirano, come si legge nella loro presentazione: tutte le squadre femminili, nate come articolazioni delle rispettive formazioni maschili, sono da sempre state subordinate, nel loro percorso di crescita, ai programmi di investimento destinati al settore maschile. Dallo staff tecnico alla disponibilità dei campi da gioco, le squadre femminili hanno costantemente dovuto adattarsi alle regole e alle priorità imposte dalla sezione maschile della società di appartenenza. Solo affrontando apertamente questa problematica è possibile invertire una tendenza ormai radicata, che in molte realtà limita fortemente l’accesso delle ragazze alla competizione, precludendo loro la possibilità di gareggiare alle stesse condizioni garantite ai ragazzi.Soltanto rendendo autonoma la ricerca di finanziamenti e la costruzione del budget, basandosi sull’effettiva capacità di raccolta del settore femminile, sarà possibile scrivere una nuova pagina nella storia del rugby femminile. Una storia che trova il suo fondamento nella capacità di questo movimento di contribuire concretamente alla crescita delle pari opportunità e dell’inclusione nello sport.

Concetti che si sposano perfettamente con quanto da sempre porta avanti anche Claudia Giordani oggi dirigente CONI, ma “ieri”  atleta di punta della “Valanga rosa” la nazionale italiana femminile di sci degli anni settanta  (vincitrice di una medaglia d’argento olimpica valida anche ai fini mondiali e di tre gare di Coppa del Mondo; lo slalom la sua specialità) che alle Linci ha così dimostrato il suo sostegno: “Il mio amore per le donne nello sport continua ad essere prevalente perché credo fortemente che il mondo come lo sport abbia bisogno di un’equità maggiore, che ci siano alleanze tra i generi come oggi voi state dimostrando e di ragazze coraggiose come voi che si impegnino perchè anche nello sport ci sia una parità più sostanziosa. Nel rugby la situazione è entusiasmante perchè ci sono delle ottime prospettive. Quindi voglio esprime un plauso per chi si è preso oggi un impegno così sostanzioso e per avere donne nell’organigramma delle Linci, fatto che testimonia già la vostra volontà di creare pari opportunità”.

L’ambizione è grande e si sviluppa in un arco temporale di 4 anni così da avere il tempo prima di seminare e poi di raccogliere. Per questo la società si affida ad uno staff di tecnici esperti e già noti nel rugby milanese Michele Festa – head coach, Luca Chon allenatore delle avanti, Simon Picone allenatore delle Trequarti, Marika Ascione allenatrice della touche,  Vecta snc preparatore atletico e Sebastiano Dusi, mental coach. Uno staff che nel presentarsi ha ben chiarito le intenzioni.

“Dopo alcuni avvicinamenti alla fine ho accettato per la qualità del progetto e soprattutto per la possibilità di poter scegliere lo staff e che staff – dice Festa, con 21 anni di allenamento alle spalle alla sua prima esperienza con il femminile che non ha nascosto la sua felicità per la proposta contrattuale di ben 4 anni, a quanto pare una vera rarità nel settore. Gli hanno fatto eco prima, Chon “Ho accettato – le sue parole – perchè questo è un progetto ambizioso e sono una persona ambiziosa. Spero anche di trasmettere il mio amore per il rugby alle ragazze” poi Picone che addirittura ha rilanciato puntando alla Nazionale “Non abbiamo la fretta di cercare il risultato, ma possiamo far crescere le ragazze sotto ogni aspetto, tecnico, tattico, fisico e voglio anche dire che la nazionale femminile maggiore al momento è quella più vincente a livello di partite giocate (ndr nel ranking mondiale è all’8°posto, la maschile al 10°) e quindi il nostro obiettivo è in 4 anni cercare di formare qualche giocatrice da poter portare in nazionale maggiore. Questo penso sia il nostro lavoro più grande. Dobbiamo vivere per obiettivi, sogni: forse sarà difficile, ma con il duro lavoro sicuramente si otterrà qualcosa.”

E se ancora vi state chiedendo se ci fosse veramente bisogno di una società dedicata esclusivamente al femminile, dai racconti raccolti, dai commenti fatti sottovoce e dagli scambi di sguardi tra i presenti, tutti esperti di rugby, la risposta è una sola: sì anche se di passi avanti ne sono stati fatti. Intanto le Linci la loro prima zampata l’hanno tirata tanto da suscitare l’entusiasmo di uno dei Marinai presenti che ha così commentato la presentazione “Alla fine è come se le donne si fossero svegliate da un torpore indotto da preconcetti che hanno respirato sin da bambine, non solo nel rugby. Coraggio, allora, non siate timide. Pretendete e prendetevi il vostro posto.”
Il 4 giugno iniziano gli allenamenti. Forza, valororose Linci!
Tags: #italia #rugby

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Nota sull’autore: Benedetta Borsani

Sempre in cerca di nuove avventure nasco come giornalista – professionista dal 2015 – e nel tempo mi specializzo anche come fotografa, reporter, videomaker con una passione per gli sport, specie quelli cosiddetti minori. Curiosissima, mi piace autodefinirmi una “news hunter” affamata di storie da raccontare.

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