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Lo sport per Tutti, Sport

Allenare il cervello: perché l’attività sportiva rende più intelligenti

Da Maurizio Mondoni 04/10/2020

E’ noto che la pratica sportiva agisca con grande beneficio sul corpo, ma quali sono gli effetti sul nostro cervell

Molte ricerche e studi dimostrano che l’esercizio fisico, praticato con costanza:

– contribuisce ad incrementare le capacità cerebrali, stimolando l’intelligenza, rafforzando la memoria, l’apprendimento e l’orientamento. I benefici più evidenti sono a livello della memoria, la prima funzione cerebrale a “perdere colpi” (comincia a decadere dai 25 anni in poi); le persone che svolgono una regolare attività fisica sono più brave nelle prove mnemoniche;

– promuove lo sviluppo di nuovi neuroni, soprattutto nell’ippocampo, regione del cervello implicata nella memoria e nell’apprendimento, permettendo di immagazzinare nuove informazioni e di formare nuovi ricordi. Gli atleti tendono a sviluppare una maggiore rapidità e precisione nel memorizzare e ricordare le tattiche di gioco importanti nella loro disciplina e ciò, si ripercuote anche fuori dall’ambiente sportivo;

– favorisce un maggiore afflusso di sangue al cervello, subito a disposizione delle funzioni intellettive più elevate: memoria, ragionamento, apprendimento, presa di decisione.

– riorganizza i percorsi cerebrali in modo specifico per le esigenze mentali di uno sport e ciò si tramuta anche nel miglioramento delle performance nella vita di ogni giorno;

– stimola i lobi frontali, la sede delle funzioni esecutive (è qui che si prendono decisioni, si pianificano le varie attività, si ragiona); di conseguenza migliora la flessibilità di risposta cognitiva (ovvero la capacità di variare i propri modi di pensare e di agire per adattarsi ai cambiamenti richiesti dall’ambiente);

 

– aumenta il flusso sanguigno e migliora la capacità di attenzione e di concentrazione, cioè aiuta a ignorare le informazioni “distraesti” quando si esegue un compito;

 

– rinforza l’apparato muscolare, previene le malattie cardio-vascolari; aiuta a prevenire malattie del cervello come il morbo di Alzheimer;

– blocca il processo di invecchiamento cerebrale; molti studi evidenziano come il cervello di coloro che fanno più attività fisica subisce un restringimento minore rispetto a coloro che svolgono un livello minimo di movimento;

 

– combatte l’emicrania e la cefalea di tipo tensivo, riducendo l’intensità e la frequenza del mal di testa in maggior misura rispetto al sedentario.

Conclusioni

Lo sport rende più “intelligenti” e più sport diversi si praticano e meglio è, perché si sviluppano aree cerebrali diverse:

  • il tennis, il tennis tavolo e il badminton tavolo migliorano la reattività, la coordinazione oculo-manuale e la capacità di anticipazione;
  • il tiro con l’arco migliora la mira e la precisione, oltre all’attenzione e alla concentrazione;
  • il calcio e il rugby migliorano la coordinazione oculo-manuale e oculo-podalica;
  • lo judo, la lotta e il karate migliorano la coordinazione, l’equilibrio, la capacità di anticipazione
  • il basket e il volley migliorano la coordinazione, l’equilibrio, la rapidità e la capacità di anticipazione;
  • la corsa lunga e il nuoto sviluppano le capacità propriocettive e le vie afferenti sensitive;
  • il ciclismo e lo sci sviluppano la resistenza, l’equilibrio e la coordinazione.

Come qualsiasi altro muscolo anche il cervello va allenato: i benefici dello sport a livello cognitivo si riscontrano già dopo qualche mese di allenamento anche nei non-atleti e in chi è sempre stato sedentario.

Tags: sport

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Nota sull’autore: Maurizio Mondoni

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