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Accadde Oggi

24 ottobre 1976: James Hunt vince il duello con Niki Lauda

Da Luca Marianantoni 24/10/2018

Il 24 Ottobre 1976, con il terzo posto ottenuto sotto una fitta pioggia nel GP del Giappone, l’inglese James Hunt su McLaren supera di un punto Niki Lauda e conquista il titolo Mondiale piloti di F1. Lauda, che meno di tre mesi prima aveva subito al Nürburgring un terribile incidente, si ritira al termine del primo giro per le avverse condizioni metereologiche. La gara è vinta dall’italo-americano Mario Andretti su Lotus.

Nato a Londra il 29 agosto 1947, James Hunt è stato uno dei più spericolati piloti della storia della F1, tanto da meritare il soprannome di “the shunt”, ovvero “lo scontro”.

Dopo alcuni anni di gavetta nelle formule minori, si affaccia alle corse professioniste grazie all’interessamento di lord Alexander Hesketh, uno degli ultimi mecenati dell’automobilismo, che lo mette sotto contratto per la sua scuderia, prima in Formula 2 e poi in Formula 1. Esordisce nella classe regina nel GP di Monaco del 1973, ma deve attendere un anno abbondante per centrare la prima vittoria sul circuito olandese di Zandvoort. La Hesketh però chiude i battenti e lui si ritrova appiedato. Sta per iniziare il mondiale e a sorpresa trova ingaggio con la McLaren. La stagione che lo consegna alla storia dell’automobilismo inizia con 4 ritiri nelle prime 6 gare in cui centra però il secondo posto nel GP del Sud Africa e la vittoria in Spagna. A scoraggiarlo è la condotta di Lauda che invece ottiene 4 vittorie e 2 secondi posti. Ma quando Lauda si ferma per il rogo del Nürburgring, Hunt mette a segno quattro vittorie in Germania, Olanda, Canada e Stati Uniti, presentandosi all’ultima gara con 3 punti da recuperare. Il destino ha deciso: Lauda si ferma e, con il terzo posto, Hunt è magicamente campione del mondo. Nell’anno seguente ottiene le ultime 3 vittorie della carriera piazzandosi quinto nella classifica finale. Nel 1978 corre l’ultima stagione con la McLaren ottenendo solo 8 punti, poi passa alla Wolf ma dopo 6 ritiri e un modesto ottavo posto, decide di abbandonare.

Muore a soli 45 anni, stroncato da un infarto, nella sua casa di Wimbledon.

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Nota sull’autore: Luca Marianantoni

Una vita tra numeri, statistiche, campioni e imprese memorabili. L'amore più grande il tennis con cui ha collezionato la presenza in 53 tornei del Grande Slam a partire del Roland Garros 1989. Ha collaborato a pubblicazioni e libri di tennis.

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