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Pallavolo

Novara forse troppo forte per tutti, non solo per Busto. Scandicci-Conegliano, scintille assicurate…

Da Carlo Gobbi 31/03/2018

Eliminate le annunciate big, Casalmaggiore e Modena (che sparirà pure), l’ultima ad arrendersi è stata l’ottima Monza. Orro-Diouf-Gennari e il caloroso pubblico bustocco sfidano le favorite-scudetto piemontesi sull’asse Piccinini-Egonu-Skorupa. Atteso grande equibrio nell’altro duello fra le migliori quattro

  Anche il campionato femminile si appresta a vivere il suo magic moment senza Perry Como. Semifinali dei playoff. In pista le quattro favorite. Su quelle previste ai nastri di partenza, ne mancano due. Una si è persa nelle nebbie fin dall’autunno. E’ Casalmaggiore. La Pomì ha infilato la sua più brutta stagione. Il cambio di mano fra Abbondanza e Lucchi non ha prodotto benefici. La squadra si è dispersa in tante prestazioni incolori denotando insicurezza e paura. Ha evitato la retrocessione. Ma più in là del nono posto, non ha saputo fare. Stagione da dimenticare in riva al Po. Aspettiamo lumi dal presidente Boselli per una pronta rinascita. Ci auguriamo ancora con Cristiano Gancio Lucchi sulla panca. Non solo perché nosto amico, ma perché merita fiducia e una seconda chance. Magari alla guida di una squadra meno scombicchierata. L’altra non ce l’ha fatta proprio, alle ultime battute. E’ Modena. Intanto, ha accusato due brutti infortuni. Prima con la capitana Raffaella, Calloni, centrale tutta grinta e forza fisica, un esempio per le compagne. Poi quasi allo scadere, il terribile incidente capitato a Caterina Bosetti: rottura del legamento crociato. Arrivederci ad autunno inoltrato. Si spera. Sul cammino dei quarti ha incrociato la corazzata Conegliano ed è andata fuori in due round. Peccato per Fenoglio, che solo un anno prima aveva pilotato al suo primo scudetto Novara. Due giorni dopo, è arrivata la tegola che non ti aspetti: la famiglia Cerciello, in unione con la Liu Jo, chiude, niente più pallavolo sotto la Ghirlandina in rosa. Ragazze a spasso. Tifosi concentrati solo sui gialli di Stoytchev. Brutto episodio per una città che vanta tradizioni illustri e vittorie anche in campo femminile. E una giocatrice fenomeno quale è stata Camilla Julli negli anni settanta. Avere la Camilla guerriera oggi, anche Mazzanti potrebbe sorridere. Non giova certo questa defaillance al movimento, che ha già accusato i pasticci accaduti fuori campo a Legnano. Dove di bello possiamo registrare la strenua resistenza opposta sul campo dalle ragazze guidate da Valentina Caracuta, sempre bravissima e bellissima. Ma il difetto stava nel manico, cioè nella dirigenza. A conferma che la nostra pallavolo, specie quella femminile, ma anche maschile, appare come un gigante dai piedi d’argilla. Non è così?
    Alle semifinali sono dunque pervenute le vere favorite. Monza è stata l’ultima a cedere il passo. Con Luciano Pedullà si vince. Tecnico bravissimo, un vero signore sottorete, eccellente commentatore tv, ma se le giocatrici non le hai…Lui il miracolo l’ha saputo compiere: arrivare a gara3. Ma contro le farfalle, nisba. Non è bastata l’eccezionale gara1 di Serena Ortolani, poi non più ripetuta. Le monzesi sono state travolte sul campo di casa, al PalaCandy vestito a festa con quasi quattromila spettatori (un bravo alla presidentessa Alessandra e al diesse Claudio Bonati, loro lo meritano),  poi non hanno retto al PalaYamamay in gara3. Nonostante il problema muscolare alla schiena accusato da Valentina Diouf nel finale del secondo set. Ma, a conferma che la squadra dello zoppo vince sempre, è subentrata Vittoria Piani. Occhio a questa ragazza fortissima, costruita nel club Italia in due stagioni. E per Monza è stata notte, nonostante i muri di Francesca Devetag.
    Busto è affidata a un tecnico tra i migliori e più preparati del nostro ben ricco firmamento in panca. Marco Mencarelli, per un anno alla guida anche delle azzurre,  è un professore, un maestro, uno che ti inietta la tecnica per via endovenosa e ti sa guidare in campo e fuori. La squadra è stata costruita senza sfarzo, tenendo d’occhio il bilancio con un amministratore severo qual è Enzo Barbaro, dottore in legge e in pallavolo, un grande dirigente per il domani, ma già pronto oggi. Squadra impostata con tante italiane, imperniata sulla Diouf, ma affidata alle mani e alla mente di Alessia Orro, regista sorridente e sbarazzina quanto brava, ma tanto, nonché alla grinta e alla forte presenza di Alessia Gennari, vera sicurezza anche per la pattuglia azzurra. A Busto c’è poi un pubblico caldo, affettuoso, preparato con i suoi celebri cartelli “murone”. Una garanzia in più. Di fronte le campionesse in carica di Novara. Con un altro maestro in panchina, il modenese Massimo Barbolini,  e una professoressa in campo, Francesca Piccinini, a 39 anni dichiarati, sempre grandissima. In più l’ariete Paola Egonu, un opposto da trenta punti trenta a partita, imbeccata dalla esperta polacca Skorupa. Novara leader della classifica rosa è la grande favorita. Per Busto, un osso forse troppo duro.
   Scintille anche nell’altra semifinale. Scandicci, a sorpresa e sul filo di lana del traguardo, ha strappato il secondo posto a Conegliano. Un allenatore navigato, Carlo Parisi, esperienze pure all’estero, dopo il decennio sulla panca di Busto. Sul campo la star di questa stagione, la diciottenne svedese Isabelle Haak, che al suo primo anno in Italia ha vinto subito il trofeo Gazzetta. Squadra bene assemblata, con le veterane Lucia Bosetti e Valentina Arrighetti, il libero Enrica Merlo e due straniere tra le più forti del campionato. La brasiliana Adenizia al centro, la dominicana Bethania De La Cruzi in postoquattro. Sestetto solidissimo, capace di estrarre dalla panchina quel diavoletto di Marika Bianchini, mancina terribile anche dal servizio. Ma Conegliano è un’altra corazzata. L’esordiente Saltarelli si è dimostrato ottimo sostituta di Mazzanti sulla panchina. In regia la polacca Wolosz, regina nel gioco veloce, grande esperienza. In attacco la messicana Bricio, un vero fenomeno. Con la recuperata Fabris, croata di Pola, quale opposto di mano pesante e l’americana Kimberley Hill, votata Mvp all’ultimo mondiale. Al centro ha perso per infortunio al menisco la fortissima olandese Robin De Kruijf, ma ha recuperato dopo quattro mesi di sosta l’azzurra di Bolzano, Raphaela Folie. Libero l’azzurra De Gennaro, cioè la signora Saltarelli. Prevedere scintille da questa sfida è logico e siamo sicuri che non finirà in quattro gare. E regalateci il quinto incontro. Lo spettacolo lo merita! Adesso, su il sipario e cediamo il passo alle protagoniste per un grandissimo finale di stagione. E vinca il migliore. O come diceva sempre Nereo Rocco: “Speremo de no!”.
Carlo Gobbi
Tags: carlo gobbi, Pallavolo, playoff femminili

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Nota sull’autore: Carlo Gobbi

È il giornalista più poliedrico del panorama nazionale. Oltre a 7 Olimpiadi, 6 Mondiali e 15 Europei di pallavolo, e 139 test match di rugby, ha seguito oltre 20 Mondiali ed altrettanti Europei di ginnastica, judo, hockey, ghiaccio, pallamano, pesi, tiro.

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