“Impressionante e imbarazzante”. Anche Adriano Panatta, in visita al Roland Garros, da ultimo italiano campione nel 1976, s’inchina davanti alla partita più breve-Slam di Jannik Sinner: 6-0 6-1 6-2 in 94 minuti contro Jiri Lehecka, 9 punti ceduti al servizio, 83% di punti con la prima, 1/1 sulle palle break concesse, 7/18 su quale fatte, 31 vincenti e 9 errori. Cioé: 17ma partita consecutiva vinta nei Majors, ottavi numero 15 negli ultimi 16, e promozione alla sfida contro Andrey Rublev (partendo da 6-3 nei precedenti). ”Ho giocato molto bene per due set e mezzo, coi break set ad inizio set, è stata una prestazione molto buona. Negli Slam è importante essere testati ma anche non passare tanto tempo in campo”.
TIFO ALCARAZ
L’ultima vittima del numero 1 si lecca sconsolato le ferite: “Prestazione dominante di Jannik, contro un avversario così sicuro che gioca sempre così profondo e pesante non credo avrei potuto fare tanti games di più, gli unici punti li ho fatti a rete (14/22)… Ho perso contro il numero 1 e solo Carlos (Alcaraz) può creargli problemi”. Il Profeta dai capelli rossi è ben felice che non fa caldo come venerdì: “Meno sole c’è, meno i campi sono asciutti e meno scivoli”. Così sfrutta l’arma migliore contro un panzer potente ma semovente come il ceco: “I piedi andavano rapidi, mi sono mosso bene”. Anche se l’attenzione di un pretendente al titolo nella maratona dei tornei di 7 match resta altissima: “A Roma ho giocato un match perfetto contro Casper (Ruud), però, subito dopo, ho preso 6-1 da Paul. “Il focus va tenuto sempre molto alto: nel tennis tutto può cambiare da un giorno all’altro e nella stessa partita…”.
AMICI/NEMICI
Con Gasquet avevo “un buon rapporto” ma gli ha rifilato un 6-0 nella partita d’addio. Idem con Lehecka. Per evitare di rovinare anche l’amicizia con Jack Draper – che intanto sradica dal torneo la variabile-Fonseca – Jannik ha diradato gli allenamenti: “Potremmo ritrovarci di fronte in partita”. Potrebbe succedere già nei quarti a Parigi. Ma prima troverà Rublev, un altro con caratteristiche simili che ha imparato a domare: “Avversario difficile, ostico, costante, con tante vittorie in tante stagioni, esperto, completo. Sarà una partita molto difficile. Mi ha battuto anche qui, tre anni fa, quando mi ritirai” (il ginocchio). E come si mette con l’amico di casa-Italia, Lorenzo Musetti? “Sta avendo un’ottima stagione, non solo sulla terra e l’anno scorso sull’erba l’ha avuta migliore della mia. Sta seguendo una strada dritta, se lo merita, sono contento per lui, ha tanto talento, ha messo ordine nel suo gioco, gli auguro tanta fortuna, più italiani siamo meglio è, così facciamo trenino”.
CIAO, “COBBO”
Il 6-2 7-6 6-1 patito da Sacha Zverev non deprime Flavio Cobolli che saluta il torneo con la nuova classifica-record (numero 25) e i complimenti del finalista di 12 mesi fa: “Stai facendo grandi cose, e ne farai altre ancora. Nel secondo set hai giocato benissimo, non sbagliavi più e ho dovuto lottare molto”. Due volte avanti di un break, però, “Cobbo” subisce il contro-break, scontando il colpo più da migliorare: il servizio. “La settimana scorsa ad Amburgo ho vinto il primo torneo, sono venuto subito e mi sono ritrovato stanco. Ma esco da Parigi con la sensazione che nello scambio mi sento al livello dei migliori”. Oggi, ottavi. Jasmine Paolini contro Elina Svitolina cerca il riscatto di gennaio a Melbourne: la signora Monfils non è quella della doppietta a Roma 2017-2018, ma in questi mesi vanta titolo a Rouen, semifinale a Madrid e quarti a Roma. E stasera crocevia Vip Musetti-Rune: partenza ad handicap, 0-2, ma sul cemento.
Vincenzo Martucci (Tratto dal messaggero del 1-06-2025)