Insieme alle analisi tecniche di qualsiasi manifestazione, che possono anche apparire un po’ troppo specialistiche, un modo più immediato per dare l’idea di cosa è accaduto è quello delle pagelle. Perciò, dopo aver esaminato il medagliere generale, passiamo al giudizio sulle nazioni che più hanno inciso sui risultati e sullo spettacolo. Per l’Italia, c’è una sezione a parte, che prevede anche “voci” in più per singoli sport e atleti. Cominciamo quindi con le nazioni protagoniste, con un avvertimento generale: non ci sono 10 in pagella, anche se, tanto per fare un esempio, la Norvegia lo meriterebbe. Il motivo è semplice: il 10 potrebbe anche andar bene per descrivere il comportamento e i risultati di Pyeongchang, ma non darebbe un’idea esatta del vero significato tecnico di questa Olimpiade, perché l’assenza della Russia ufficiale e quindi di tanti atleti potenzialmente vincitori di medaglie ha comunque falsato il valore assoluto dei Giochi. Non ha falsato, come già spiegato nel precedente articolo, l’ordine della classifica finale di tutte le altre nazioni, ma ha inciso sulla difficoltà di arrivare sul podio.
Dal 9 alla Norvegia allo zero a bob, freestyle e skeleton azzurri. Un’Olimpiade senza 10…
Dietro la cultura sportiva die vichinghi brilla più la compattezza del Canada del salto della Germania rispetto a Sochi 2014. Insufficienza alla Cina, l’Italia vale 6,5