Con Roberto Beccantini torniamo a parlare di Champions League, della Juventus che si sta avvicinando a grandi falcate alla finale di Cardiff e del caro e vecchio calcio all’italiana tornato prepotentemente di moda grazie alle imprese bianconere firmate a Barcellona e Monte Carlo.
E’ vero che la Juventus di Massimiliano Allegri sembra l’Inter di Luis Herrera? “Nella Juventus di Allegri coesistono allo stesso tempo tanti stili di gioco; c’è la fase del catenaccio più estremo che può ricordare l’Inter degli anni 60, ma c’è anche il pressing, quello alto, anzi altissimo del Milan di Sacchi e il contropiede a tutto campo con ripartenze rapide dalla propria area di rigore”.
Allegri e i suoi giocatori, un cocktail vincente per ogni situazione? “La concezione di calcio per Massimiliano Allegri non prevede l’occupazione sistematica della metà campo avversaria, ma un tipo di calcio vario che alla fine ti stritola. E gli interpreti di questa idea di calcio sono i giocatori della Juventus che scendono in campo con una concentrazione che non ha pari nella storia del calcio”.
Tutto merito dei bianconeri o il Monaco ha giocato sotto tono? “Prima del fischio d’inizio tutti parlavano del Monaco come di una squadra solida, forte e molto pericolosa. Invece sul campo si è dimostrata una squadra buona, ma senza marziani: Falcao e Mbappè sono giocatori di caratura internazionale, ma contro questa Juventus non hanno avuto lo spazio per mettersi in evidenza”.
Dopo la grande prova di Dybala contro il Barcellona è toccato a Higuain stendere il Monaco. “Tutta la Juventus ha giocato alla grande. L’azione del primo gol, con i colpi di tacco di Dybala e Dani Alves, è da manuale del calcio. Higuain è stato spietato e si è rivelato per il centravanti che tutti conoscono. Ma credo che sia stato determinante anche Gigi Buffon”.
A 39 anni suonati Buffon sta inseguendo l’unico grande trofeo che ancora manca alla sua carriera. Se lo meriterebbe? “Buffon è il miglior portiere della storia del calcio di tutti i secoli. E’ un Dino Zoff con 10 centimetri in più. Forte come lui tra i pali, forte nelle uscite, ma soprattutto sempre concentrato e determinato a dare il massimo per la propria squadra. Dino non è mai riuscito a vincere la Coppa dei Campioni, Buffon invece ha ancora una grossa chance”.
Con il risultato delle due semifinali, a Cardiff dovrebbe essere una sfida tra Juvenus e Real Madrid? “Credo proprio di sì. Sarà la rivincita della finale del 1998 che il Real vinse grazie a una rete di Mijatovic in sospetto fuori gioco. Ma da quel giorno la Juve ha sempre eliminato il Real in sfide di andata e ritorno: nelle semifinali sel 2002-03 e negli ottavi del 2004-05. Ce la metteranno tutta per evitare un’altra sconfitta”.
Sì perché, per gli amanti delle statistiche, da dopo la vittoria all’Olimpico nel 1996 contro l’Ajax, la Juventus ha perso nel 1997 a Monaco di Baviera contro il Borussia Dortmund, nel 1998 ad Amsterdam contro il Real Madrid, nel 2003 a Manchester contro il Milan e nel 2015 a Berlino contro il Barcellona.