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Sport

Novembre mondiale: torna il grande rugby, e l’Italia cambia faccia…

Da Ruggero Canevazzi 06/11/2021

Dopo la pandemia, le nazionali dell’Emisfero Sud e dell’Emisfero Nord tornano a sfidarsi. Per gli azzurri c'è un nuovo ct, un nuovo capitano e un nuovo presidente. Aspettiamo anche nuovi risultati…

Novembre. Castagne, vino rosso, primi freddi e giornate uggiose. A confermare la malinconia di questi grigi week-end, non poteva mancare il ritorno della nostra affezionata e sbertucciata Italia del rugby. Sempre perdente, ma almeno per ora (o forse proprio per questo) ancorata al gotha delle migliori squadre del mondo. Il rugby internazionale offre infatti una serie di test-match da leccarsi i baffi, ribattezzati “Autumn Nations Series”, con le grandi dell’Emisfero Sud (Nuova Zelanda, Australia e Sudafrica) che sbarcano in Europa a sfidare le squadre del Sei Nazioni. Tra cui c’è ancora l’Italia, che ha appena vissuto una serie di grossi cambiamenti che ci auguriamo possano portare risultati meno deludenti.

ITALIA: I GRANDI CAMBIAMENTI DEL 2021

Il movimento rugbistico italiano sta vivendo una fase molto difficile, rappresentata plasticamente dai risultati sconfortanti della nostra nazionale, reduce dal peggior Sei Nazioni di sempre e da una serie, tuttora aperta, di 32 sconfitte consecutive, che sta riducendo sempre di più il numero di appassionati e pubblico. In mezzo a tanto buio, i tenui bagliori sono la costante crescita del rugby femminile e i buoni risultati delle selezioni giovanili. L’Italia rosa di coach Andrea Di Giandomenico si è appena qualificata per la Coppa del Mondo del 2022 in Nuova Zelanda e l’Under 19 di Roberto Santamaria viene da due vittorie di grande prestigio, questa estate in trasferta contro l’Inghilterra (27-17 a Exeter) e lo scorso week end a Treviso contro l’Irlanda, superata largamente 41-10.  Inevitabile comunque in questo contesto un ampio rinnovo del Consiglio federale, che ha visto a marzo l’elezione del nuovo presidente Marzio Innocenti, succeduto ad Alfredo Gavazzi.

IL NUOVO PRESIDENTE MARZIO INNOCENTI

Livornese, 63 anni, medico otorinolaringoiatra, Marzio Innocenti è stato giocatore terza linea di Livorno e Petrarca Padova con 42 presenze in nazionale (fu il capitano azzurro alla prima Coppa del Mondo del 1987). È stato poi allenatore (spicca il ruolo di assistant coach di Georges Coste, padre del nostro rugby come ct che nella seconda metà degli anni ‘90 ha portato gli Azzurri nel Sei Nazioni) e dirigente, due volte consigliere federale. Priorità n.1 del suo mandato da presidente è il rilancio del rugby azzurro nel Meridione. È partito con diversi cambiamenti, ma anche strizzando l’occhio alla tradizione come si vede dalla scelta delle sedi per i primi impegni dell’Italia (Roma, Treviso e Parma). Ecco come Innocenti ha presentato le prossime imminenti sfide: “Siamo pronti a riabbracciare la nostra comunità. La grande famiglia del rugby italiano può finalmente tornare al fianco della Nazionale per sostenere gli Azzurri e non potremmo esserne più felici. Roma e l’Olimpico, la nostra casa, sono il miglior palcoscenico possibile per la partita contro la squadra simbolo del nostro sport e per festeggiare tutti insieme il nostro tornare a vivere lo stadio e la festa del grande rugby mondiale. Treviso e Parma daranno ai nostri Azzurri l’opportunità di giocare e tornare a vincere sulla scena internazionale davanti ai loro fans più affezionati, nei due stadi che li vedono protagonisti con Benetton e Zebre nei fine settimana rafforzando il legame con i nostri territori in due impianti che – come dimostrato anche dal recente torneo di qualificazione alla Rugby World Cup al Lanfranchi e dalla Finale di Rainbow Cup – possono accogliere con successo grandi eventi internazionali. Abbiamo scelto tre città ideali per ritrovarci e per far sentire alla Nazionale tutto il calore del rugby italiano, mantenendo e rinnovando il legame con le nostre radici, con il popolo del rugby. Sono felice all’idea di poterlo riabbracciare molto presto”.

 

IL NUOVO CT: DOPO UNO SPRINGBOKS, UN ALL BLACK

Proprio come il suo predecessore Franco Smith, il neozelandese Kieran Crowley arriva sulla panchina della nazionale dopo essere stato allenatore del Benetton Treviso. 59 anni, ex All Black (anche se un All Black non è mai ex, come ripetono sempre a Ovalia…) campione del mondo al primo Mondiale nel 1987, Crowley ha già un ampio curriculum come head coach di una nazionale, avendo guidato l’Under 19 della Nuova Zelanda campione alla Coppa del Mondo 2007 e poi il Canada, nazione dalla buona tradizione rugbistica. A maggio, appena arrivato in Nazionale, Crowley ha speso parole d’amore per l’Italia: “Sono venuto ad allenare la Benetton e mi sono davvero divertito, mi sono innamorato del vostro Paese ed è finita con la chiamata della federazione. L’Italia è un grande Paese in cui essere e poterla allenare ai massimi livelli contro le grandi squadre di tutto il mondo è qualcosa di cui non vedo l’ora”. Crowley sa bene di aver accettato una sfida enorme: restituire credibilità agli azzurri dopo i pessimi risultati degli ultimi anni, ma il riconoscimento all’ex ct Franco Smith non è stato solo di rito (anche la stessa FIR, pur sostituendolo, ne ha apprezzato il lavoro, assegnandogli la guida di Responsabile dell’Alto Livello, ruolo già previsto e per nulla di facciata nella crescita delle nuove leve): “Franco ha portato molti giovani in nazionale e speriamo di raccoglierne i frutti. Sette delle nostre prime otto partite saranno contro le prime nove squadre del mondo, è una grande sfida“. In bocca al lupo, mister Crowley.

 

MICHELE LAMARO, CAPITANO ATIPICO

Classe 1998, romano, studente di Marketing ed Economia, terza linea ala o centro, 7 sole presenze in azzurro. Quarto di sei figli, papà velista olimpico a Los Angeles e Seul. Fresco vincitore della Rainbow Cup con Treviso (allenato da Kieran Crowley), ha giocato per U.S. Primavera Roma, Lazio e Petrarca Rugby e viene da una lunga gavetta in azzurro, avendo giocato e fatto il capitano in Under 17, Under 18 e poi Under 20. Sarà capitano in un gruppo di Leader, un mix di giocatori esperti al quale i nuovi potranno fare riferimento e di cui fa parte anche il suo predecessore, Luca Bigi.

 

LA NAZIONALE “A”, TRA VINTAGE E RILANCIO

La selezione nazionale “A” era molto in voga in Europa negli anni ‘80 e ’90. Si trattava di fatto della nazionale 2, una squadra in cui crescere senza perdere il giro una volta lasciate le Under. Noi italiani ci ricordiamo bene soprattutto Francia A e Inghilterra A, perché in quegli anni, ben prima dello sbarco nel Sei Nazioni, capitava non di rado che francesi e inglesi ci spedissero la squadra B per affrontarci (e quasi sempre batterci), senza far sprecare energie contro di noi ai giocatori migliori. La ricostituzione di questa squadra è una delle principali innovazioni del nuovo Consiglio federale e del nuovo presidente. Franco Smith ne ha sottolineato l’importanza, come vetrina e passaggio tra Under 20 e nazionale maggiore. Il ct è Alessandro Troncon e il debutto è avvenuto lo scorso week end a Madrid, dove gli azzurri hanno superato con molta sofferenza la Spagna per 13-11. Il prossimo impegno sarà a Padova domenica 14 novembre, con più allenamento e spirito di gruppo di adesso ma anche contro una squadra superiore, l’Uruguay che sabato 20 novembre sfiderà la nazionale maggiore a Parma.

LE PARTITE DELL’ITALIA
L’esordio della nuova Italia non poteva essere più arduo. Sabato all’Olimpico di Roma aspettiamo gli All Blacks, appena tornati in cima al ranking mondiale dopo la larga vittoria sul Galles campione in carica del Sei Nazioni (54-16). Dopo la probabile imbarcata di mete dai Tutti Neri neozelandesi, sabato 13 ce la vedremo con l’Argentina al Monigo di Treviso prima della sfida da non fallire, sabato 20 al Lanfranchi di Parma contro l’Uruguay. Quest’ultimo è infatti l’unico il match col pronostico a favore, contro una squadra dietro di noi nella graduatoria internazionale (noi n. 14 e i sudamericani n.16). I “teros”, qualificati alla Coppa del Mondo di Francia 2023 nello stesso nostro girone, hanno conquistato stima e legittimazione internazionale con la grande vittoria sulle Fiji alla Coppa del Mondo 2019 e saranno un avversario da non sottovalutare.

SABATO 6 NOVEMBRE
Italia – Nuova Zelanda, Roma, stadio Olimpico, diretta Sky Sport e in chiaro su TV8.

SABATO 13 NOVEMBRE
Italia – Argentina, Treviso, stadio Monigo

SABATO 20 NOVEMBRE
Italia – Uruguay, Parma, stadio Lanfranchi

Tra i 34 convocati del nuovo ct, sette giocano nei grandi campionati esteri (Ceccarelli, Garbisi e Mori in Francia, rispettivamente nel Brive, nel Montpellier e nel Bordeaux, Riccioni, Fuser, Varney e Minozzi in Inghilterra – con Saracens, Newcastle Falcons, Gloucester e Wasps), due sono esordienti assoluti (Fusco e Nocera delle Fiamme Oro Roma) e tutti gli altri provengono dalle due squadre impegnate nel United Rugby Championship (l’ex Celtic League), ossia Benetton Treviso e Zebre Parma. In altri termini, solo 7 giocatori su 34 giocano a livello top e solo 2, esordienti assoluti, vengono dal campionato italiano (Top 10).


TUTTI TEST-MATCH IN PROGRAMMA
Nel seguito l’elenco di tutte le partite previste nella scorpacciata ovale di novembre. Buon rugby!

Sabato 30 ottobre

Galles – Nuova Zelanda, Millennium Stadium, Cardiff     16-54

Scozia – Tonga, Murrayfield, Edimburgo                               60-14

Spagna – Italia A, Estadio Complutense, Madrid                11-13

 

Sabato 6 novembre

Irlanda – Giappone, Aviva Stadium, Dublino

Romania – Uruguay, Payanini Center, Verona

Francia – Argentina, Stade de France, Parigi

Galles – Sudafrica, Millennium Stadium, Cardiff

Italia – Nuova Zelanda, Olimpico, Roma

Inghilterra – Tonga, Twickenham, Londra

Spagna – Fiji, Estadio Complutense, Madrid

Portogallo – Canada, Estadio Jamor, Lisbona

Domenica 7 novembre

Scozia – Australia, Murrayfield, Edimburgo

 

Sabato 13 novembre

Irlanda – Nuova Zelanda, Aviva Stadium, Dublino

Inghilterra – Australia, Twickenham, Londra

Scozia – Sudafrica, Murrayfield, Edimburgo

Italia – Argentina, Monigo, Treviso

Portogallo – Giappone, Estadio Cidade, Coimbra

French Barbarians – Tonga, Stade de Gerland, Lione

Belgio – Canada, Stade Mandela, Bruxelles

Domenica 14 novembre

Francia – Georgia, Stadium Bordeaux, Bordeaux

Galles – Fiji, Millennium Stadium, Cardiff

Italia A – Uruguay, Stadio Plebiscito, Padova

 

Sabato 20 novembre

Francia – Nuova Zelanda, Stade de France, Parigi

Inghilterra – Sudafrica, Twickenham, Londra

Romania – Tonga, Stadium Arcul de Triumf, Bucarest

Scozia – Giappone, Murrayfield, Edimburgo

Italia – Uruguay, Lanfranchi, Parma

Galles – Australia, Millennium Stadium, Cardiff

Georgia – Fiji, Stadio Deleite, Aranjuez

Domenica 21 novembre

Irlanda – Argentina, Aviva Stadium, Dublino

 

Sabato 27 novembre

Barbarians – Samoa XV, Twickenham, Londra

Tags: e l'Italia cambia faccia…, Novembre mondiale: torna il grande rugby

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Nota sull’autore: Ruggero Canevazzi

Giornalista pubblicista e ingegnere. Grande appassionato e conoscitore di tennis, calcio e rugby, ha praticato hockey su prato a livello agonistico e poi ha seguito il Sei Nazioni per Sportsenators con Italia-Francia 2019, Italia-Galles 2023, dopo molte altre partite della Nazionale di rugby sempre nel Sei Nazioni e Irlanda-Italia alla World Cup 2015. Per il tennis ha seguito per Ubitennis due US Open (2015 e 2016), due Roland Garros (2017 e 2018), due ATP di Montecarlo (2014 e 2016), due turni di Fed Cup (Italia-Slovacchia a Forlì 2017 e Italia-Belgio a Genova 2018), l'ATP tedesco di Halle nel 2019 e nel 2023, le ATP Finals di Londra 2019. Per Sportsenators è stato inviato a Wimbledon 2022 e agli Internazionali d'Italia a Roma del 2024. Autore di circa 350 articoli.

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