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Sport

Insieme, a Parigi nel segno di Olimpia: i campioni del Resto del mondo

Da Ruggero Canevazzi 09/05/2024

36 atleti di 11 diverse nazioni rappresenteranno gli esuli dalle guerre, mettendo in campo le loro storie e il piacere di godersi le Olimpiadi

Quando eravamo più giovani, molto più giovani, i sabato pomeriggio erano occupati nella quasi totalità dal calcio balilla. Ore e ore a esercitare il polso e i riflessi e a distaccarsi dalla famigerata rullata. Inevitabilmente, ogni coppia aveva il suo status, definito dalla squadra per cui si tifava. “Noi siamo il Milan, e voi…il Resto del Mondo“. Questa squadra mitologica e indefinita, in grado non si sa come di unire Juve e Inter, non mancava mai. Ok, loro, il Milan, sono forti, ma noi siamo tutti gli altri messi insieme, come potremmo mai perdere?!

DAL GIOCO AL DRAMMA

Ecco, sarebbe bello se fosse così, un gioco, all’interno dei Giochi Olimpici. Invece il Team dei Rifugiati, 36 atleti di 11 diverse nazioni, è il risultato di 36 storie drammatiche, di chi fugge da una guerra e, non di rado, da benestante diventa migrante, intrecciando il proprio destino a quello dei disperati che su una barchetta tentano di attraversare il mare per fuggire dalla miseria. Una situazione rappresentata molto bene dal film “Le nuotatrici”, tratto da una storia vera, dove due sorelle siriane in fuga dalla guerra, Yusra e Sarah Mardini, attraversano mezzo mondo per arrivare a Berlino, partendo da Damasco con un volo di linea per Istanbul e ritrovandosi poi su un gommone quasi sgonfio disperso in mezzo al Mediterraneo. Fino a lambire le coste greche dell’isola di Lesbo, da dove ripartono per un’altra Odissea di terra, tra Serbia, Ungheria e Austria prima di raggiungere Berlino. Nella capitale tedesca trovano la possibilità di allenarsi e la più giovane, Yusra, riesce a coronare il suo sogno di partecipare alle Olimpiadi di Rio 2016 nella squadra dei rifugiati, mentre la sorella Sarah decide di tornare a Lesbo a soccorrere i migranti.

100 MILIONI DI TIFOSI

La Squadra olimpica dei Rifugiati del Comitato Olimpico Internazionale (International Olympic Committee Refugee Olympic Team) ha esordito proprio alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 e a Parigi si presenta con 36 partecipanti impegnati in 12 sport, rappresentando idealmente 100 milioni di profughi rifugiati nel mondo. Thomas Bach, presidente del Comitato Olimpico Internazionale, ha sottolineato “l’esempio di resilienza e di speranza per tutti i profughi del mondo e la testimonianza per tutto il mondo del dramma dei profughi”.

DAL DRAMMA AL GIOCO

Filippo Grandi, alto commissario dell’Agenzia dei Rifugiati, ha sottolineato che “la Squadra dei Rifugiati è un esempio di come lo sport possa essere una forma di riscatto non solo per gli atleti che lo compongono, ma per chiunque. Lo sport può significare rispetto, una fuga dai problemi quotidiani, un’occasione di divertimento. Il vostro sogno di partecipare alle Olimpiadi sta per realizzarsi, godetevelo, divertitevi!”

Ecco, questa è la richiesta più importante: “Divertitevi!” Questi ragazzi sono già un esempio di forza e perseveranza, ora possono concentrarsi sull’aspetto più leggero, godersi l’occasione di una vita, giocando. Dopo tutto, loro sono tutti gli altri messi insieme, come potrebbero mai perdere?

LA SQUADRA

La scelta dei partecipanti ha tenuto conto delle performance nelle specifiche discipline e dello status di rifugiato certificato dall’Agenzia dei rifugiati dell’ONU (UNHCR). Il team è composto dai seguenti atleti:

Farida Abaroge (donna, Etiopia, Francia, atletic

Omid Ahmadisafa (uomo, Iran, Germania, pugilato)

Yahya Al Ghotany (uomo, Siria, Giordania, taekwondo)

Mohammad Amin Alsalami (uomo, Siria, Germania, atletica)

Amir Ansari (uomo, Afghanistan, Svezia, ciclismo su strada)

Sibghatullah Arab (uomo, Afghanistan, Germania, judo)

Matin Balsini (uomo, Iran, Regno Unito, nuoto)

Mahboubeh Barbari Zharfi (donna, Iran, Germania, judo)

Edilio Francisco Centeno Nieves (uomo, Venezuela, Messico, tiro sportivo)

Muna Dahouk (donna, Siria, Paesi Bassi, judo)

Jamal Abdelmaji Eisa Mohammed (uomo, Sudan, Israele, atletica)

Saeid Fazloula (uomo, Iran, Germania, canoa sprint)

Tachlowini Gabriyesos (uomo, Eritrea, Israele, atletica)

Eyeru Gebru (donna, Etiopia, Francia, ciclismo su strada)

Yekta Jamali Galeh (donna, Iran, Germania, sollevamento pesi)FL

Fernando Dayán Jorge Enríquez (uomo, Cuba, USA, canoa sprint)

Dorian Keletela (uomo, Repubblica Democratica del Congo, Francia, atletica)

Adnan Khankan (uomo, Siria, Germania, judo)

Perina Lokure (donna, Sudan del Sud, Kenya, atletica)

Iman Mahdavi (uomo, Iran, Italia, lotta libera)

Farzad Mansouri (uomo, Afghanistan, Regno Unito, taekwondo)

Alaa Maso (uomo, Siria, Germania, nuoto)KL

Kasra Mehdipournejad (uomo, Iran, Germania, taekwondo)

Cindy Ngamba (donna, Camerun, Regno Unito, pugilato)DL

Dina Pouryounes Langeroudi (donna, Iran, Paesi Bassi, taekwondo)

Mohammad Rashnonezhad (uomo, Iran, Paesi Bassi, judo)

Amir Rezanejad (uomo, Iran, Germania, canoa slalom)

Ramiro Mora Romero (uomo, Cuba, Regno Unito, sollevamento pesi)

Nigara Shaheen (donna, Afghanistan, Canada, judo)

Luna Solomon (donna, Eritrea, Svizzera, tiro sportivo)SL

Saman Soltani (donna, Iran, Austria, canoa sprint)

Musa Suliman (uomo, Sudan, Svizzera, atletica)

Manizha Talash (donna, Afghanistan, Spagna, breaking)

Hadi Tiranvalipour (uomo, Iran, Italia, taekwondo)

Jamal Valizadeh (uomo, Iran, Francia, lotta greco-romana)DL

Dorsa Yavarivafa (donna, Iran, Regno Unito, badminton)

Tags: #Olimpiadi2024, #Rifugiati

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Nota sull’autore: Ruggero Canevazzi

Giornalista pubblicista e ingegnere. Grande appassionato e conoscitore di tennis, calcio e rugby, ha praticato hockey su prato a livello agonistico e poi ha seguito il Sei Nazioni per Sportsenators con Italia-Francia 2019, Italia-Galles 2023, dopo molte altre partite della Nazionale di rugby sempre nel Sei Nazioni e Irlanda-Italia alla World Cup 2015. Per il tennis ha seguito per Ubitennis due US Open (2015 e 2016), due Roland Garros (2017 e 2018), due ATP di Montecarlo (2014 e 2016), due turni di Fed Cup (Italia-Slovacchia a Forlì 2017 e Italia-Belgio a Genova 2018), l'ATP tedesco di Halle nel 2019 e nel 2023, le ATP Finals di Londra 2019. Per Sportsenators è stato inviato a Wimbledon 2022 e agli Internazionali d'Italia a Roma del 2024. Autore di circa 350 articoli.

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