Il suo popolo è il popolo del tennis, quello che ha imparato a mostrare il pugnetto e ad urlare “Vamos”, quello che recita il verbo del lavoro & umiltà, e che cerca di emularlo “giocando punto dietro punto”. Il suo popolo, giovedì sera, s’è commosso, qualcuno ha anche versato una lacrima vedendo soffrire Rafa, vedendo zoppicare vistosamente l’idolo Nadal, vedendo lasciare il campo il re dei re della terra rossa e anche degli Slam (21), sconfitto non già dal pur ottimo Denis Shapovalov – che, come caratteristiche, aveva già sfiorato l’impresa – ma dall’ennesimo infortunio. Peggio, dall’infortunio dell’infortunio, al solito piede sinistro quello che, secondo alcuni, già ad inizio di carriera, 19 anni fa, non gli avrebbe consentito una lunga carriera.
Il suo popolo è riuscito a malapena ad ascoltare il suo sfogo ai media spagnoli, come un pugile che, segnato e coperto di sangue, chiede all’angolo di gettare la spugna. “No, non sono infortunato. Sono un giocatore che convive con un infortunio. E’ qualcosa che c’è. Purtroppo, il mio quotidiano è difficile, onestamente. Anche così, ce la metto tutta. Certo, a volte per me è difficile accettare la situazione. Può essere frustrante che tanti giorni io non riesca ad allenarmi come dovrei, anche se mi riempio con una montagna di anti-infiammatori. E in partita mi fa maleA volte di più, a volte meno. Contro Denis era pazzesco. Cosa succederà i prossimi due giorni, io non lo so. Cosa succederò tra una settimana, davvero non lo so”.
Aiuto! Dopo Federer anche Nadal alza bandiera bianca davanti all’età, agli acciacchi, all’usura. “Ho iniziato la stagione alla grande, poi è capitata la costola. Da quando sono tornato, è difficile allenarmi in maniera adeguata per due giorni di fila. Non posso farmi trattare e tornare come prima ma ho ancora un obiettivo tra una decina di giorni. Continuerò a sognare per quell’obiettivo, ma oggi sono triste, non sono felice in campo e nella vita. Bisogna dare valore alle cose che capitano nei giorni buoni. In quelli come oggi, semplicemente bisogna accettarli e cercare di tirare avanti anche se non mi è facile”.
Bella la chiosa del vincitore, Shapovalov, conscio del gesto dello sconfitto, perché tanti altri si sarebbero ritirati: “Mi è dispiaciuto vedere Rafa soffrire per il dolore, spero che l’infortunio non sia niente di grave e che si rimetta in sesto per Parigi”. A nome del popolo del tennis.