Vent’anni dopo Gustavo Thoeni, Alberto Tomba vince la Coppa del Mondo assoluta di sci alpino trionfando nel gigante di Bormio. E’ la gara che gli dà la matematica certezza di un successo che gli era sempre sfuggito, una volta beffato per pochi punti da Pirmin Zurbriggen e un’altra volta dalla meteora Paul Accola.
E’ l’ultimo gigante in calendario (undicesima vittoria della stagione) e anche l’ultimo gigante vinto da Tomba in Coppa del Mondo. Secondo finisce l’eterno rivale Gunther Mader e terzo Rainer Salzgeber.
A festeggiare il campione, accorrono in oltre 40 mila. In quella fantastica annata Tomba vince il 4 dicembre lo slalom di Tignes, il 12 lo slalom del Sestriere, poi si ritira prima di disputare la seconda manche del gigante della Val d’Isere (è ottavo dopo la prima manche). Ma in tre giorni vince due slalom di fila a Lech (20 e 21 dicembre, quest’ultimo con un’acrobazia passata alla storia) e il gigante dell’Alta Badia (22 dicembre). Inizia il nuovo anno con la vittoria nel gigante di Kranjska Gora (6 gennaio), poi l’8 vince lo slalom di Garmisch, il 15 quello di Kitzbuhel e il 21 quello di Wengen. Il 4 febbraio è primo nel gigante di Adelboden, poi a Furano, quando avrebbe la possibilità matematica di chiudere il discorso Coppa, salta sia in gigante che in slalom. Ma quando arrivano le finali di Bormio, la storia ha già pensato d’incoronare Alberto Tomba e regalargli la sospirata coppa di cristallo.