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Vari

Da Spieth a Jordan, dal golf, al basket al baseball: ma davvero la gomma da masticare è un anti-stress?

Da Vincenzo Martucci 22/07/2017

Il British Open rilancia una teoria fortemente contrastata: voi che pensate?

Mia moglie, che ha giocato a basket tanti anni in serie A, sostiene che non si può giocare col chewing-gum in bocca. Ma gli americani – guarda un po’ – che vendono il loro prodotto, ci raccontano che dietro le belle prove di Jordan Spieth al British Open ci sia proprio la cara, vecchia, gomma americana. Possibile? Lo statunitense, attuale numero 3 del mondo del golf, già 1, ci ha messo del suo, raccontando che, nel secondo giro a Birkdale, ha allungato perché ha cambiato la gomma che stava masticando dal mattino. Forse ha preso in giro i media che pendevano dalle sua labbra guardandolo come un oracolo, forse no. Di sicuro, l’argomento è diventato virale, nel deserto del golf attuale, privo di argomenti e personaggi, e lontanissimo, con tutta quella potenza, dal golfista della domenica.

   E’ spuntato fuori uno studio specifico del 2011, fatto dal Collegio dentistico di Tokyo, nel quale si sosteneva che “quattordici giorni” di masticazione di gomma americana “possono aumentare il livello di ansia, umore ed errore”. E che quattro settimane di quest’esercizio hanno un impatto assolutamente trascurabile. Quindi: non serve assolutamente a niente, e può risultare soltanto dannoso.

Altri studi danno esiti controversi. Alcuni tendono a dimostrare che il chewing-gum riduce lo stress, altri che promuove un pensiero chiaro, ma solo se lo fai al momento giusto. Come una ricerca sempre del 2011 della St. Lawrence University di New York, dal quale si evince che i test degli studenti-cavia sono migliorati col chewing-gum, ma solo se usato prima e non durante l’esame. Eppure, nei ricordi di tutti noi, ci sono Michael Jordan e Shaquille O’Neal con la loro bella gomma da masticare sempre in bocca, e Joe Parent, mental coach del fenomeno del golf, Vijay Singh, ne ha lodato i benefici anti-stress. Proprio per il movimento stesso della mandibola che, muovendosi, svia la tensione.

O forse no, forse è solo un effetto-placebo, che funziona perché l’atleta crede e quindi vuole che funzioni, ma è pronto ad abbandonarlo se le cose dovessero andare male. O se trovasse un altro sistema. A meno che non diventi una moda, una consuetudine irrinunciabile, come quella dei giocatori di baseball, sempre a masticare tabacco fino a ieri l’altro. Peccato che, a San Francisco, i Giants siano rientrati nella mega-campagna anti-fumo, “Tobacco-Free Kids”. Sembra che ora i giocatori facciano la fila dagli ipnotizzatori per togliersi il vizio. Anche perché, diciamolo, oltre a masticare, sono famosi perché sputano continuamente per terra. Che un bellissimo gesto atletico e messaggio per i giovani non è.

Vincenzo Martucci

Tags: al basket al baseball: ma davvero la gomma da masticare è un anti-stress?, Da Spieth a Jordan, dal golf, vincenzo martucci

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Nota sull’autore: Vincenzo Martucci

Napoletano, 34 anni alla Gazzetta dello Sport, inviato in 8 Olimpiadi, dall’85, ha seguito 86 Slam e 23 finali Davis di tennis, più 2 Ryder Cup, 2 Masters, 2 British Open e 10 open d’Italia di golf. Già telecronista per la tv svizzera Rsi; Premio Bookman Excellence.

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