Una notte indimenticabile a San Siro: mercoledì la città di Milano si è tinta di nerazzurro, più di 44.000 i tifosi bergamaschi accorsi allo stadio di Inter e Milan per accompagnare la squadra di Gasperini ai quarti di finale. Dopo il poker rifilato al Valencia, l’Atalanta si prepara al ritorno al Mestalla, il 10 marzo. L’Atalanta fa paura a tutti e dimostra di non temere nessuno, la squadra capitanata da Gomez merita di stare nei piani alti. La squadra bergamasca era la prima volta che affrontava una spagnola in una gara ufficiale, eppure si sono mostrati solidi in fase offensiva e non hanno mostrato paure ed eccessive pressioni. I bergamaschi dopo 16 minuti hanno obbligato i giocatori del Valencia ad alzare la guardia e cercare giocate più propositive. Il Papu ha fatto venire il mal di testa alla difesa spagnola, è infatti sua la magia che ha portato in vantaggio i ragazzi di Gasperini. Un sogno per una città e una favola per l’Atalanta.
Riviviamo insieme il percorso dell’Atalanta in Champions League, evidenziando le curiosità negative e mettendo in mostra quelle positive.
Un girone d’andata da dimenticare
Il 18 settembre 2019 è una data che rimarrà impressa a tutti gli atalantini. Contro la Dinamo Zagabria allenata da Nenad Bjelica il sogno Champions è durato 10 minuti, quando Leovac è andato a segno firmando il gol del vantaggio croato, il primo di quattro, conditi dalla tripletta di Orsic: certamente un 4-0 alla partita d’esordio non era il modo migliore per partire. La seconda partita si è giocata a San Siro, l’Atalanta ha affrontato gli ucraini dello Shakhtar Donetsk. Un grande inizio che lasciava presagire qualcosa di buono, il gol al 28esimo di Duvan Zapata ha portato serenità alla squadra di Gasperini. Il vantaggio è durato poco più di dieci minuti quando Moraes con una zampata ha riportato in parità la partita. I quattro minuti di recupero sono stati allungati per un cambio, un minuto che è costato un punto importante perché al 95esimo un colpo di testa di Solomon mette fine a ogni speranza bergamasca. Anche nella terza e ultima partita del girone d’andata il gol di Malinovskyi è solo un’illusione, il Manchester City con una doppietta di Aguero e una tripletta di Sterling ha messo fine ad ogni speranza positiva per l’Atalanta. Il girone d’andata sembrava aver dimostrato che l’Atalanta non era ancora pronta a questo tipo di competizione e invece…
Un girone di ritorno da urlo e la favola continua
La prima è stata contro il Manchester City di Guardiola, il 6 novembre 2019. Una partita emozionate, al gol di Sterling risponde Pasalic a inizio ripresa. Oltre che a vedere un’Atalanta determinata e con tanta grinta per andare avanti, l’espulsione di Claudio Bravo ci ha fatto vedere le abilità in porta di Kyle Walker, una partita di 90 minuti ma con un’intensità pazzesca. Una Dea sbloccata, il primo di sette punti conquistati. Dopo venti giorni l’Atalanta ha ospitato i croati dello Dinamo Zagabria, le due porti sono rimaste inviolate, quando Luis Muriel realizza il suo primo gol in Champions, ad aggiungersi al tabellino il capitano, il trascinatore, il redivivo Papu Gomez che con una prodezza da 10 e lode chiude la partita. L’ultima partita si è giocata in Ucraina, un’orda di tifosi bergamaschi erano presenti allo stadio Matelist per accompagnare la squadra agli ottavi di finale. Con i gol di Castagne, Pasalic e Gosens e il trionfo del City sulla Dinamo Zagabria l’esercito di Gasperini è approdato per la prima volta agli ottavi di finale.
Un sorteggio fortunato, anzi fortunatissimo, il Valencia sarà il prossimo avversario dell’Atalanta. Il 19 febbraio allo stadio San Siro di Milano la “Dea” ha affrontato il Valencia di Celades. Il sogno quarti, se prima era un miraggio adesso è possibile. Al minuto 16 un tocco di Hateboer sigla il vantaggio degli uomini di Gasperini, a pochi minuti dallo scadere del primo tempo un gol da urlo di Ilicic ha portato la squadra sul 2-0. Nella ripresa, un gol da fantascienza di Remo Freuler e una percussione di Hans Hateboer ha portato il risultato sul 4-0, una svista in difesa atalantina ha permesso a Denis Cerysev di accorciare le distanze. 4-1 il risultato finale.
Dopo aver rivisto il percorso fatto dalla squadra di Gomez e compagni, andiamo a vedere qualche curiosità sulla squadra lombarda.
- In questa Champions League l’Atalanta ha segnato ben 12 reti, realizzate da 10 giocatori differenti. Hans Hateboer è l’ultimo di questa lista partita da Duvan Zapata.
- L’Atalanta è l’unica squadra di quest’edizione ad essersi qualificata per gli ottavi con appena 7 punti, tutti conquistati nel girone di ritorno.
- La squadra di Gasperini è stata la prima squadra italiana a registrare tre sconfitte nelle prime tre gare disputate in Champions League.
- E’ l’unica squadra di quest’edizione arrivata a giocare gli ottavi in uno stadio che non è il suo. Solitamente l’Atalanta gioca al Gewiss Stadium di Bergamo, per le gare europee gioca a San Siro.
- L’ultimo dei dieci a segnare è Hans Hateboer, che qualche giorno fa aveva annunciato che nel caso non fosse diventato calciatore avrebbe sognato di fare il menager d’azienda.
- Robin Gosens da piccolo aveva un sogno nel cassetto, quello di diventare poliziotto.
- Hans Hateboer è diventato il terzo olandese della storia del Campionato italiano ad aver siglato una doppietta in Champions League, prima di lui ci sono riusciti Marco Van Basten e Clarence Seedorf.
Il 10 marzo al Mestalla di Valencia andrà in scena l’ultimo atto di questo ottavo di finale, il Valencia per compiere l’impresa dovrà vincere 3-0 o con più gol di scarto. La città di Bergamo è già pronta a sostenere la propria squadra anche durante la trasferta spagnola. L’Atalanta è ad un passo dall’impresa, vincere a Valencia significherebbe quarto di finale e continuare la favola.
Alessandro Bergamaschi