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Pattinaggio su ghiaccio, Sport

Senza i russi i Mondiali sono il festival dell’ipocrisia

Da Gennaro Bozza 24/03/2023

A Saitama, in Giappone, senza la nazione più forte il livello tecnico e spettacolare è basso. Anche se in realtà ci sono 24 russi, ma mimetizzati...

Le prime due gare che si sono concluse ai Mondiali di pattinaggio artistico su ghiaccio a Saitama, Coppie e Singolo Donne, hanno confermato che questo sport sta percorrendo una strada pericolosa per la sua credibilità. In una edizione “vera” dei Mondiali, in entrambe queste gare ci sarebbero stati podi solamente con atleti russi, medaglie vietate per qualsiasi altra nazione. Nella situazione attuale, due ori al Giappone, un argento agli Stati Uniti e alla Corea del Sud, un bronzo all’Italia e al Belgio.

Ma grandissima parte dello sport mondiale preferisce andare avanti nel desiderio di vendetta contro atleti incolpevoli degli atti criminali compiuti dai governanti dei loro Paesi. Così, russi e bielorussi (per questi ultimi il paradosso nel paradosso, la loro nazione non ha invaso nessuno, né ha partecipato alle azioni della Russia) sono esclusi dalle gare. Così, tutto il significato tecnico del pattinaggio artistico, nelle ultime due stagioni, è completamente falsato. Dopo quelli di Montpellier nel 2022, anche questi Mondiali passano alla storia come il festival della mediocrità, tant’è vero che i punteggi delle due gare citate sono nettamente inferiori sia a quelli dei russi che delle precedenti edizioni dei campionati, per non parlare dell’Olimpiade di Pechino 2022, ultima manifestazione con i russi in gara. Fra l’altro, il generoso tentativo delle giurie di alzare i voti, quasi a voler dimostrare che non si è perso niente con l’assenza dei russi, non può cambiare la realtà. Poi, se qualcuno ci sta a essere preso in giro, fatti suoi.

Resta che nelle Coppie i giapponesi Miura/Kihara ottengono 22 punti in più rispetto ai Mondiali 2022 di Montpellier, in parte meritati, e comunque si dimostrano i migliori, mentre gli statunitensi Knierim/Frazier, i campioni mondiali più scarsi di sempre, già “gonfiati” dalle giurie l’anno scorso, si ripetono nel punteggio nonostante una prova con tanti errori. Differente il discorso per gli italiani Sara Conti e Niccolò Macii, terzi e non valorizzati dalle giurie secondo i reali meriti, ma su loro torniamo fra poco. Restando al decadimento tecnico e spettacolare, si deve far notare che la bontà delle giurie verso giapponesi e statunitensi non cancella le differenze con i campioni veri. I punteggi di Saitama 2023 si avvicinano un po’ a quelli dei vincitori degli anni che precedono l’esclusione dei russi solo perché, come detto, hanno avuto il “bonus contro i russi”. Ma basta osservare i punteggi dell’Olimpiade di Pechino 2022 per capire in quale abisso sono precipitate le Coppie: 239, 88 punti i cinesi Sui Wenjing/Han Cong, oro, 239,25 i russi Tarasova/Morozov, argento, 237,71 i russi Mishina/Galliamov, bronzo, 220,50 i russi Boikova/Kozlosvskii, quarti. Il podio è quasi 20 punti sopra, e parliamo di punteggi “veri” quando guardiamo la classifica olimpica, perché Boikova/Kozlovskii, in teoria dietro l’oro e l’argento di Saitama, nella realtà staccherebbero di almeno 10 punti giapponesi e statunitensi. Insomma, cerchiamo di essere seri, per favore.

Per gli italiani, che in teoria dovrebbero essere coinvolti in questa visione negativa, la situazione è invece diversa, e non certo per carità di patria. Con i russi in gara. Conte e Macii sarebbero sesti, così come sarebbero stati quarti agli Europei in cui hanno conquistato l’oro, quindi in linea con il miglior risultato di sempre dell’Italia, il quinto posto di Nicole Della Monica e Matteo Guarise ai Mondiali 2018 di Milano. Ma ci sono due considerazioni che possono spostare in alto il giudizio sul loro valore. Innanzitutto, stanno mostrando progressi continui e consistenti e la loro età, 22 anni lei e 28 lui, è la premessa per ulteriori miglioramenti. Poi, aspetto forse ancora più importante, hanno una continuità di rendimento ad alto livello che è difficile riscontrare in altre coppie azzurre del passato. A Saitama, nell’esordio mondiale, non hanno commesso errori, solo qualche piccola imperfezione, e questo fa capire anche la loro già notevole dose di maturità. Rispetto a giapponesi e statunitensi hanno pagato dazio nei Components (66,65 nel programma libero rispetto ai 72,19 di Knierim/Frazier e ai 70,25 di Miura/Kihara), ma qui protagonisti sono stati anche i giudici che hanno assunto l’atteggiamento del “ma chi sono questi italiani?” e li hanno tenuti giù, tipico del mondo del pattinaggio artistico. La sensazione è che abbiano una potenzialità che va oltre la singola medaglia vinta in circostanze eccezionali e che, proseguendo su questa strada, potranno lottare per prenderne altre anche quando i russi torneranno in gara.

Nel singolo Donne, la seconda gara conclusa, la situazione è simile, anche se giapponesi e sudcoreane alzano abbastanza il livello tecnico. In ogni caso, anche con i giudici generosi, si resta, con la vincitrice, la giapponese Kaori Sakamoto, già oro ai Mondiali 2022 a Montpellier, a grande distanza dalle russe sul podio olimpico, Shcherbakova e Trusova, intorno ai 30 punti. Si parla di un’altra galassia.

Il discorso, in ogni caso, va sempre a finire sul significato che questi Mondiali rappresentano e come questa situazione si inquadra nella situazione generale dello sport in questo momento particolare. Va ricordato che ci sono già tre Federazioni internazionali che non praticano il boicottaggio contro Russia e Bielorussia: Boxe e Tennis avevano preceduto tutti, recentemente si è aggiunta la Scherma. E’ vero, come è stato fatto notare che la decisione della Federazione mondiale della Scherma deve essere ratificata dal Comitato olimpico internazionale, ma se già Boxe e Tennis vanno avanti senza escludere russi e bielorussi con quale scusa il Cio potrebbe bloccare la Scherma? Insomma, una grande presa in giro, soprattutto alla vigilia di gare che serviranno da qualificazione all’Olimpiade 2024 di Parigi.

Intanto, il pattinaggio artistico prosegue nell’ipocrisia. Avevo già fatto notare che ci sono tanti atleti russi in gara con altre nazioni: 22 ai Mondiali dell’anno scorso a Montpellier, 21 ai recenti Europei di Espoo. Beh, ai Mondiali di Saitama ce ne sono addirittura di più: 24 in gara (erano 25, poi un pattinatore che rappresenta l’Ungheria non si è presentato) e 2 riserve. Si continua a nascondere la polvere sotto il tappeto e si chiede di credere che il pavimento sia brillantissimo.

Ecco comunque la situazione:

MONDIALI SAITAMA 2023

TOTALE RUSSI    24+2+1

UOMINI 5+1+1

In gara:

Vladimir Litvintsev (Ukhta), Azerbaijan

Georgii Reshtenko (Leningrado), Rep. Ceka

Morisi Kvitelashvili (Mosca), Georgia

Nikita Starostin (Leningrado), Germania

Vladimir Samoilov (Mosca), Polonia

Iscritto e poi assente:

Aleksandr Vlasenko (Tiumen), Ungheria

Riserve:

Lev Vinokur (Mosca), Israele

DONNE  3

Anastasiia Gubanova (Togliatti), Georgia

Anastasia Gracheva (Mosca), Moldavia

Ekaterina Kurakova (Mosca), Polonia

COPPIE  7

Anastasia Golubeva (Mosca), Australia

Pavel Kovalev (Leningrado), Francia

Karina Safina (Cheliabinsk), Georgia

Luka Berulava (Mosca), Georgia

Daria Danilova (Mosca), Olanda

Nika Osipova (Leningrado), Olanda

Aleksandr Korovin (Pervouralsk), Filippine

DANZA  9+1

In gara:

Asaf Kazimov (Leningrado), Spagna

Evgeniia Lopareva (Mosca), Francia

Maria Kazakova (Mosca), Georgia

Georgy Reviya (Odintsovo), Georgia

Mariia Ignateva (Ekaterinburg), Ungheria (con Danijil Leonyidovics Szemko, di Odessa, Ucraina)

Boyisangur Datiev (Kirov), Kazakistan

Anastasia Polibina (Mosca), Polonia

Pavel Golovishnikov (Belgorod), Polonia

Kirill Aksenov (Mosca), Slovacchia

Riserve:

Nikita Lysak (Klin), Slovacchia

Come è facile constatare, si continua a nascondere la polvere sotto il tappeto e si chiede di credere che il pavimento sia brillantissimo.

Tags: #mondiali2023, #pattinaggioartistico

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Nota sull’autore: Gennaro Bozza

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