Il Giro d’Italia 2008 è probabilmente uno dei più combattuti dell’ultimo decennio. Quando ci si presenta a Cesano Maderno per l’ultima tappa, soltanto quattro secondi separano la maglia rosa Alberto Contador e Riccardo Riccò.
Lo spagnolo dell’Astana si è presentato al via di Palermo in extremis, venendo chiamato dalla squadra qualche giorno prima mentre si trovava in vacanza. Il mancato invito al Tour de France ha cambiato improvvisamente i piani della squadra kazaka che ha deciso così di puntare proprio sullo scalatore spagnolo.
Dopo un inizio più contenuto, il “Pistolero” ha pian piano alzato i giri del motore ponendo le basi del successo nella cronometro di Urbino e poi difendendosi sulle Dolomiti dove è emerso come protagonista Riccò.
Il giovane grimpeur di Formigine ha provato in ogni maniera a guadagnare secondi attaccando sul Monte Pora e accusando Emanuele Sella di non averlo aiutato a scalzare Contador dalla vetta della classifica. Dopo che nella frazione di Tirano non ha cambiato nulla in chiave graduatoria, l’assegnazione del Trofeo Senza Fine si decide nei 28,5 chilometri che portano dall’hinterland verso il centro di Milano.

Una cronometro da veri specialisti con la corsa che si divide in due e vede da una parte gli specialisti provare a portarsi a casa la vittoria di giornata, dall’altra coloro che puntano al successo finale tentando di sfruttare le ultime energie rimaste in corpo per spingere il più forte possibile sui pedali.
Le condizioni meteo sono immediatamente decisive con il forte vento che accompagna i primi a partire. Fra i più bravi a districarsi sulle strade del capoluogo lombardo è il bergamasco Marco Pinotti che sfrutta le proprie doti di cronoman e ferma il cronometro in 32’45”. L’ingegnere di Osio Sotto tiene alle spalle il compagno di squadra Tony Martin per sette secondi, mentre a completare il podio ci pensa il russo Mikhail Ignatiev, lontano dieci secondi da Pinotti.

A tenere banco però è la lotta per la maglia rosa con Contador che sulla carta dovrebbe essere più veloce, tuttavia nelle ultime tappe Riccò sembra esser il più in forma. La situazione è però chiara sin dai primi chilometri: lo spagnolo è decisamente più rapido del collega emiliano e taglia così il traguardo con 1’53” di vantaggio mettendo in cassaforte la vittoria finale.
Per Riccò non resta altro che accontentarsi della maglia bianca dedicata al miglior giovane, mentre Marzio Bruseghin (Lampre-Fondital) conquista il terzo posto a discapito di Franco Pellizzotti (Liquigas) con due secondi di vantaggio.