Non esiste uno sport per disabili e uno per normodotati. Lo sport è sport,punto!
La parola a Arjola Trimi, classe 1987, campionessa mondiale di nuoto. Non la ferma niente. Nemmeno la malattia che l'ha colpita da bambina (una tetraparesi spastica degenerativa, una forma di paralisi parziale che interessa i muscoli volontari di tutti e quattro gli arti associata a disturbi della sensibilità oltre che alla perdita completa o parziale del movimento). Anzi, l'ha forgiata. “Io ho una malattia e non sono la mia malattia” dice guardandomi dritto negli occhi e aggiunge, “Sono una persona che naviga a vista, senza bussola”. A Londra, agli ultimi mondiali di nuoto, ha vinto 6 medaglie: 2 ori nei 50 e 100 stile, 2 argenti nelle staffette 4x50 stile libero e 4x50 mista e 2 bronzi nei 50 dorso e 150 misti. Nel 2020 l’aspettano i Mondiali di Tokyo, in programma dal 25 agosto al 6 settembre, subito dopo gli Europei di Funchal (Madeira, dal 17 al 23 maggio). Lo scorso 14 novembre insieme alla sua squadra ha incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, “Un uomo davvero alla mano. Ha fatto foto e selfie con tutti e a ognuno di noi ha stretto la mano dicendoci "auguri per il futuro"”.