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Motori

Allievi: “Alfa, solo un ritorno emozionale”

Da Luca Marianantoni 02/12/2017

Il commento del nostro Senator Pino Allievi sul ritorno dell'Alfa Romeo in F1. "Per tornare in F1 bisogna avere una macchina, un motore e un team e l'Alfa non ha niente di tutto questo".

Chiediamo al nostro Senator Pino Allievi cosa significa il ritorno dell’Alfa Romeo in Forumula 1. “Per adesso niente, è una gigantesca operazione di sponsorizzazione dalla forte carica emozionale. L’Alfa è la scuderia che ha vinto le prime due edizioni del Mondiale di Formula 1; nel 1950 con l’italiano Nino Farina e nel 1951 con l’argentino Juan Manuel Fangio. Ha continuato a correre con una monoposto fino al 1988, ma la leggenda dell’Alfa in F1 rimane legata a quei due successi ormai datati nel tempo”.
Operazione voluta dai vertici di Fca? “Direi di sì, Marchionne covava questa idea da diverso tempo. Ma non è altro che una semplice collaborazione con la Sauber che da molti anni utilizza i motori Ferrari. Per dire che una scuderia torna in F1 bisogna accertarsi di avere una macchina, di avere un motore e di avere un team. In questo caso l’Alfa Romeo non ha nulla di tutto questo”.
Resta il fatto che sentire parlare di Alfa Romeo in F1 fa un certo effetto? “E’ il discorso che ho fatto all’inizio. L’Alfa Romeo ha vinto prima della Ferrari e rimane una scuderia che ha fatto la storia dell’auto e la storia della F1. Ma bisognerebbe dire la verità, che questo accordo con la Sauber, avviene in un periodo di profonda crisi per la scuderia svizzera, in mancanza di capitali dopo l’addio di Peter Sauber. Quindi si tratta in sostanza di una mossa che porterà, prima o poi, Fca ad acquisire la Sauber”.
Nascerà una sana rivalità in casa Ferrari? “Non lo so, è certo che il nuovo team si chiamerà Alfa Romeo-Sauber motorizzato con gli stessi propulsori che userà la Ferrari nel 2018. Sarà una sorta di secondo team, una squadra di serie B con una gestione tutta interna alla Ferrari. Per quanto riguarda i piloti si parla di Jacques Leclerc e di Antonio Giovinazzi che non sono per niente male. Si parla tanto di questa cosa e alla fine la presentazione della nuova monoposto Alfa, sarà l’evento dell’anno. Ci sarà curiosità pari a quella della Ferrari. Ma sul piano strettamente legato al mondo della F1, cambierà ben poco. L’idea serve solo per rilanciare un marchio che, come vendite di automobili, non ha ottenuto i risultati sperati; né in Italia, né in America, né all’estero”.

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Nota sull’autore: Luca Marianantoni

Una vita tra numeri, statistiche, campioni e imprese memorabili. L'amore più grande il tennis con cui ha collezionato la presenza in 53 tornei del Grande Slam a partire del Roland Garros 1989. Ha collaborato a pubblicazioni e libri di tennis.

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