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Pugilato

Tutti in fila per Joshua, ecco la storia della caccia al malloppo…

Da Dario Torromeo / Firma 27/04/2019

Eddie Hearn è quello che in Sicilia chiamerebbero il puparo, muove il mondo dei pesi massimi come se questi colossi fossero solo marionette.

Annuncia una data, poi si concede un prolungamento nel tempo e quelli continuano a farsi la guerra fra loro. Fino a quando non si sconfina nella farsa. Come la boutade di Dean Whyte, fratello di Dillian, massimo solo nel peso e non nella professione, che si è detto disposto ad affrontare Anthony Joshua per nove milioni di sterline. O come Shannon Briggs che, a 47 anni, si dichiara pronto per la sfida.

Sono talmente tanti i contendenti coinvolti come potenziali rivali che chi è rimasto fuori strepita.

“È un insulto. Un’offesa per me il fatto che Hearn non abbia fatto il mio nome” urla Joe Joyce che ha da poco firmato con Frank Warren.

Ci sono dentro tutti i maggiori promoter: Al Haymon (Andy Ruiz jr), appunto Frank Warren, lo stesso Eddie Hearn (Michael Hunter) e non poteva mancare Don King (Trevor Bryan).

“Quelli di Matchroom hanno il mio numero di telefono, sarò felice di aiutarli a promuovere l’evento”.

Al momento sono talmente tanti a far parte della fila che Sky Bet ha stilato le quote sulla possibilità che questo o quel pugile firmi il contratto per la sfida dell’1 giugno al Madison Square Garden di New York, mondiali Wba, Ibf, Wbo in palio.

Andy Ruiz Jr 4/6
Michael Hunter 6/5
Trevor Bryan 8/1
Luis Ortiz 9/1
Manuel Charr 12/1
Wladamir Klitschko 18/1
Dereck Chisora 22/1
Joseph Parker 22/1
Adam Kownacki 25/1
Oleksandr Usyk 25/1
Bryant Jennings 33/1
Joe Joyce 33/1
Oscar Rivas 33/1
Deontay Wilder 40/1
Dillian Whyte 40/1
Hughie Fury 40/1.

Diamo uno sguardo ai principali pretendenti.

Andy Ruiz jr (32-1-0, 21 ko, 29 anni). Numero 11 Wba, 15 Ibf. Ha perso la prima occasione, sconfitto di stretta misura con decisione a maggioranza la sfida contro Joseph Parker per la cintura Wbo. Ha una mole gigantesca per la sua altezza: 1.88. All’esordio ha fermato la bilancia a 135 chili, nell’ultimo match ha segnato 119. Veloce di braccia pesante nei colpi, buon movimento di gambe. È la scelta numero 1. Partirebbe sfavorito, come del resto tutti gli altri contendenti.

 

Michael Hunter (16-1-0, 11 ko, 30 anni). Viene dai massimi leggeri, categoria in cui è stato sconfitto ai punti nella sfida per il titolo Wbo dal fuoriclasse Oleksandr Usyk. È 10 per l’Ibf, 12 per la Wba. Ha solo quattro match da peso massimo. Ha tecnica e velocità. Il fatto che abbia appena firmato per Eddie Hearn lo pone come secondo favorito tra i papabili.

Manuel Charr (31-4-0, 17 ko, 34 anni). È il campione regolare della Wba. Negli ultimi otto match è stato sconfitto tre volte, due delle quali per knock out. Non combatte dal novembre del 2017.

In carriera ha affrontato due soli pugili di classifica ed è stato battuto da entrambi prima del limite.

Nelle ultime tre stagioni ha sostenuto solo tre incontri.

A mio avviso, improponibile.

Trevor Bryan (20-0, 14 ko, 29 anni). Campione a interim della Wba, sigla che non nega un titolo a nessuno, ha disputato solo tre match da peso massimo, nella categoria inferiore è stato messo ko da Tony Bellew. Non ha qualità per proporsi come rivale di uno come Joshua.

Adam Kownacki (19-0, 15 ko, 30 anni). Numero 5 del Wbc, 4 Ibf, 13 Wba. Ha il pugno da ko, ma non sufficiente esperienza. Hearn non sembra considerarlo tra i candidati.

Agit Kabayel (19-0, 13 ko, 26 anni). Campione europeo, vincitore di Chisora e RUdenko. Numero 9 del Wbc, 3 Ibf, 9 Wbo. Poco conosciuto negli States. Possibilità vicine allo zero.

Luis Ortiz (31-1-0, 26 ko, 40 anni) sembrava fosse fuori dalla corsa dopo la sua dichiarazione: “Mi hanno offerto cinque milioni di dollari. Una cifra offensiva, se vogliono che firmi me ne devono dare il doppio”. Poi Hearn ha detto che lo avrebbe nuovamente contattato. È il rivale più accreditato. Ma avrebbe poco tempo per prepararsi. Difficile che la trattativa vada in porto.

A chiudere la prospettiva fantapugilistica prospettata da alcuni giornali americani. Jarrell Miller potrebbe tornare in corsa. La Commissione Atletica di New York lo ha sospeso, negandogli il rinnovo della licenza. Il suo avvocato ha detto che Miller non si era ancora affiliato alla NY Athletic Commission per cui l’ente non avrebbe avuto alcun diritto di sospenderlo. A questo punto ha annunciato il legale, al suo assistito basterà trovare uno Stato che accetti di affiliarlo e il giovanotto potrebbe salire sul ring.

A parte il fatto che trovo assai improbabile che una Commissione di qualsiasi Stato americano accetti di affiliare un tipo che è stato trovato positivo a tre differenti test antidoping, soprattutto dopo tutto il clamore che c’è stato attorno a questo caso. Ma anche nell’ipotesi che riuscisse a trovare un commissioner compiacente, non credo che Hearn lo accetterebbe nuovamente come co-protagonista di un evento in cui si gioca una buona parte della sua reputazione.

Il circo dei pesi massimi è salito in massa sulla giostra. E non è che gli altri due protagonisti si apprestino a scontri memorabili: Tyson Fury vs Tom Schwarz e Deontay Wilder vs Dominic Breazeale sono match che non offrono la minima attrattiva.

La caccia al malloppo è l’unica cosa che conti, in fila ci sono tutti.

 

*articolo del 26/04/2019 ripreso da https://dartortorromeo.com/2019/04/26/tutti-in-fila-per-joshua-ecco-la-storia-della-caccia-al-malloppo/

Tags: #EddieHearn

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Nota sull’autore: Dario Torromeo / Firma

Per 40 anni al Corriere dello Sport. Inviato in 10 Olimpiadi, ha seguito 150 mondiali di boxe, 12 mondiali di nuoto, decine di Slam di tennis, un mondiale di calcio e altro ancora. Per due anni telecronista di Stream. Ha vinto il Premio Selezione Bancarella Sport e per tre volte il Premio Coni. Ha scritto 21 libri.

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