Se Davide dovesse esser rappresentato da una squadra di calcio, la scelta ricadrebbe sull’FC Saarbrücken. La squadra tedesca ha scritto una delle pagine più romantiche del calcio moderno battendo il Bayern Monaco in Coppa di Germania, tuttavia la formazione di Uwe Koschinat non è nuova a queste imprese.
Basterebbe tornare indietro di sole quattro stagioni per ritrovare il club del Saarland protagonista in DFB-Pokal con una cavalcata vincente che lo vide eliminare Colonia, Stoccarda e Fortuna Düsseldorf prima di arrendersi in semifinale al Bayer Leverkusen. Il tutto disputando sempre la 3. Liga (la Serie C tedesca) e allungando così la lista delle vittime illustri.
Il Saarbrücken non è soltanto un’“ammazza-grandi”, ma piuttosto una nobile decaduta che a volte riporta alla luce un glorioso passato. A differenze di molte big del nostro calcio, i nerazzurri hanno assaporato l’aria di Champions sin dall’inizio, addirittura prendendo parte alla prima edizione della competizione.
Questo perché alla fine degli Anni Quaranta il protettorato della Saar diventa indipendente dopo il controllo imposto negli anni precedenti dalle truppe anglo-francesi. Una situazione che il territorio con Saarbrücken aveva già vissuto per quindici anni fra il 1920 e il 1935 complice il Trattato di Versailles che assegnava alla Francia la gestione della zona sotto l’egida delle Nazioni Unite.
Questa situazione ha delle ripercussioni anche sullo sport con la Saar che partecipa alle Olimpiadi Estive di Helsinki 1952 con la propria bandiera e con la propria Nazionale di calcio affronta le qualificazioni ai Mondiali 1954 trovandosi di fronte proprio la Germania Ovest di cui faceva parte sino a qualche anno prima.
Ed è qui che torna in gioco l’FC Saarbrücken che costituisce la colonna portante della compagine nazionale che all’esordio nel girone eliminatorio supera per 3-2 la Norvegia e pareggia poi al ritorno con l’undici scandinavo chiudendo il gironcino al secondo posto alle spalle soltanto dei loro ex compatriotti.
Il Saarbrücken è quindi una squadra, una nazionale e persino la rappresentante del suo territorio nella prima edizione della Coppa dei Campioni andata in scena nel 1955. All’epoca non esistono i sorteggi e i tedeschi vengono opposti all’esordio con il Milan. A San Siro i nerazzurri fanno paura ai rossoneri e si impongono addirittura con un pirotecnico 4-3 che potrebbe regalare il passaggio del turno. Al ritorno i giocatori del Saarbrücken si spengono e lasciano la strada aperta alla doppietta di Valentino Valli che caratterizza il 4-1 del Milan che va in gol anche con Eros Bertaldo e grazie a un autogol.
Il Saarbrücken non prenderà mai più parte alla competizione dalle grandi orecchie, tuttavia può vantare ciò che molte sue omologhe non hanno nemmeno sfiorato nella loro lunga storia. In una vicenda piena di colpi di scena non poteva mancare una partecipazione al campionato francese proprio poco dopo il Secondo Conflitto Mondiale
Se è vero che viene creato subito un campionato della Saar, al tempo stesso va ricordato come il Saarbrücken preferisca affrontare squadre più blasonate come quelle presenti nella seconda divisione transalpina iscrivendosi con il nome di FC Sarrebruck. La squadra va oltre le sue aspettative e vince il torneo con due punti sul Bordeaux, ma non può prendere parte alla Ligue 1 per via dell’imbarazzo delle autorità d’Oltralpe che si vergognano di ospitare nel proprio campionato una formazione tedesca.
In protesta con questa decisione il Saarbrücken decide di abbandonare e organizzare a partire dal 1949-50 una competizione privata, l’Internationaler Saarland Pokal, dove affronta club provenienti da provenienti da Austria, Cile, Danimarca, Francia, Svezia, Svizzera e Jugoslavia. I proventi sono ridotti e, con la decisione di approdare alla DFB, si conclude anche quest’avventura d’altri tempi.
Nonostante la situazione del Saarbrücken, la vittoria a sorpresa sul Bayern Monaco ci ricorda come il passato possa esser lasciato in soffitta, ma di come le sue tracce ricompariranno prima o poi.