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Motori

«Sono fatto così e non cambierò mai il mio modo di correre». Verstappen e Marquez: pericolo o bonus?

Da Sport Senators 17/04/2018

I due piloti di Formula 1 MotoGp reagiscono alla stessa maniera dopo le ultime “aggressioni” che hanno penalizzato l’Italia, dalla Ferrari di Vettel a Valentino Rossi…

Peccato. La Ferrari in Cina ha perso una grande occasione per allungare in classifica. Ma, questa volta, gli episodi che hanno condizionato la gara le hanno remato contro. Due in particolare: lo speronamento della vettura di Vettel da parte di Verstappen e l’intervento della safety car a seguito della collisione fratricida tra Gasly e Hartley con le due Toro Rosso. Sul primo, c’è poco da dire. L’olandese ancora una volta ha esagerato con i suoi sorpassi aggressivi. Lui stesso non soltanto ha buttato via una possibile vittoria ma ha anche influito pesantemente nella lotta per il titolo mondiale. Tanto è vero che Hamilton a fine gara, ironicamente, lo ha ringraziato per averlo aiutato a guadagnare punti.
Non è la prima volta che Verstappen, il fenomeno, pilota-spettacolo, talento e coraggio, urta e mette ko chi lo precede con manovre fuori dai limiti della lealtà. Per l’urto contro la SF71H di Sebastian è stato penalizzato di 10 secondi. Una punizione che lo ha fatto retrocedere al quinto posto, mentre in realtà di era piazzato quarto. Ma il provvedimento preso dai giudici gli è costato anche 2 punti perduti sulla superlicenza. Il direttore di gara, Charlie Whiting, interpellato sull’argomento, ha però sottolineato come il giovane olandese dovrà necessariamente stare più attento nelle prossime gare, considerando come la sua «patente» da pilota sia arrivata sopra la soglia di attenzione.
   Whiting ha aggiunto: «Ci sono state un po’ di critiche al riguardo da parte dei tifosi i quali ritengono che Max non sia stato colpito con maggiore severità, ma è a questo che servono i punti sulla Superlicenza, e cioè a fare in modo che i trasgressori abituali prendano nota dei propri errori. Adesso Verstappen ha perso cinque punti su 12, quindi direi che da questo momento dovrà essere più cauto». Un vero avvertimento.
   Molti tifosi del motorsport in generale hanno avvicinato i comportamenti di Marquez e Verstappen, uno nelle moto e l’altro in F1, prendendo posizioni diverse.
C’è chi li giudica positivamente perché sono loro a dare spettacolo e chi, invece, li considera troppo pericolosi. Se vogliamo valutare i fatti con imparzialità, bisogna dire che lo spagnolo nella corsa in argentina aveva infranto più volte i regolamenti e gareggiato in maniera spudorata coinvolgendo più rivali nelle sue scorribande in pista. Cosa sarebbe successo se Valentino Rossi nella caduta provocata da Marc si fosse fatto male? Questo spiega anche l’atteggiamento del campione di Tavullia che si è rifiutato di parlare con lo spagnolo dell’accaduto. Fra l’altro con l’aggravante delle diatribe che avevano condizionato la stagione 2016. Marquez avrebbe meritato una punizione più severa, anche perché su due ruote il rischio di farsi anche male è molto più elevato.  Bravissimo anche lui, ma troppo spesso con il cervello annebbiato dalla foga agonistica. Non si può sostenere, comunque, che entrambi i protagonisti di queste vicende, non siano coerenti con se stessi. Dopo quanto è successo Verstappen e Marquez hanno rilasciato la medesima dichiarazione: «Sono fatto così e non cambierò mai il mio modo di correre».
Tornando alla F1 e al campionato, la vittoria di Ricciardo a Shanghai è stata come una ventata di aria pura in un ambiente abbastanza avvelenato per tanti motivi. Daniel non è solo un super pilota dotato di classe e di una grande forza d’animo (guida per la Red Bull, una squadra molto sbilanciata a favore di Verstappen) ma anche il più simpatico e sincero del Circus. Aspetta per trattare una riconferma con il team austriaco, ma certamente le opportunità di cambiare e di passare in un’altra squadra di vertice non gli mancano. Si parla di Mercedes ed anche di Ferrari. Anche se Helmuth Marko, team manager ombra della Red Bull dopo il GP di Cina ha dichiarato: «Toto Wolff e la Mercedes prima volevano Verstappen, ora puntano a Ricciardo. Ma se lo possono sognare».
Fra meno di due settimane quarta gara del Mondiale a Baku in Azerbaigian. Altra pista, questa molto particolare con circuito cittadino e rettifilo più lungo in assoluto per un Gran Premio tutto da vedere. La Ferrari ha dominato le qualificazioni in Cina, ma in gara non ha brillato come avrebbe potuto, la Mercedes e soprattutto Hamilton sembrano essere un po’ in crisi ed è venuta fuori la Red Bull. Una lotta a tre sarebbe una manna per lo spettacolo.
Cristiano Chiavegato
Tags: chiavegato, formula 1, marquez, moto gp, Verstappen

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