Volley, le ambizioni di Velasco che a 72 anni torna alle Olimpiadi

Volley, l’ambizione personale di Velasco, però negli ultimi anni non è stato eccezionale, in panchina. Qualche squillo con l’Argentina, una supercoppa a Modena, i titoli giovanili dell’Italia ma da direttore tecnico. Elogia Mazzanti, avrebbe potuto provare a tenerlo come secondo vice, magari.

Era il sogno reciproco, suo di tornare alle olimpiadi a 72 anni, di Manfredi di averlo come ct, aveva un accordo sulla parola con Busto Arsizio, la realtà è che non ha voluto fare il doppio incarico, nè lui nè il presidente. Durante il covid Mazzanti allenò anche Perugia, si poteva fare un’eccezione.
La logistica, cercare le sedi dei ritiri olimpici poteva continuare a fare anche da tecnico in panchina ogni settimana.
Diceva, immaginiamo una semifinale, ma le farfalle sono da salvezza, una semifinale è impossibile anche per Velasco.
Julio blocca l’anagrafe, però ha sempre grandi ambizioni personali, per De Giorgi il gruppo viene prima, i giovani, Velasco alla fine è Velasco, quindi biennale, olimpiade e mondiale al femminile che non ha mai disputato. Guidetti, Lavarini, Santarelli oggi offrono garanzie di risultati superiori.
Ieri ho raccontato in video il centro Pavesi, voluto dall’ex presidente Bruno Cattaneo. Il club Italia è qui, la foresteria, i tecnici, qualche giocatrice che si allena con le azzurre.
Europei a 24 squadre, nel ’92 furono 8, Euro under 21 a 16, in genere erano 8, mondiali a 48. In generale tutti i mondiali di tutti gli sport sono molto lunghi per catturare molti continenti, scende però il livello tecnico.