Bella l’Olimpiade 2024 a Parigi, bella la felicità della gente alla notizia, belli i filmati con la trasposizione al computer delle gare più affascinanti sui Campi Elisi, bella tutta la presentazione, come solo i francesi, maestri dell’offrire, sanno fare. Ma la bellezza porta sempre in scia qualche miseria, e infatti nella legge finanziaria del 2018 il budget degli Sport è stato tagliato del 7%, come rileva il quotidiano l’Equipe, e sarà di 481 milioni di euro. Che, attenzione, non sono pochi, ma sono inferiori di ben 136 milioni rispetto alla somma dell’anno scorso. E sottolineano una circostanza davvero insolita da parte della nazione che organizzerà la manifestazione sportiva più seguita, ma anche più cara in assoluto.
Ma non è finita. A fronte di un’impegno così finanziariamente rilevante per i Giochi Olimpici estivi (il budget provvisorio è di 6 miliardi di euro) e mediaticamente importante, la mission «Sport, gioventà e vita associativa” ha annunciato che l’anno prossimo destinerà il 39% dei crediti allo sport ma ben il 61% a favore della gioventù e della vita associativa. Sempre che il Ministero non riesca a riequilibrare gli stanziamenti strada facendo.
Evidentemente, sulla decisione ha pesato un recente, inquietante, studio sulla pratica dello sport in Francia, da parte del Ministero della Sanità, dal quale si evince chiaramente come nel paese crescano in modo preoccupante inattività e sedentarietà della popolazione, in particolare nelle donne. Circostanze che vengono identificate come il quarto fattore di rischio di malattie non trasmissibili, e che sono anche in grande aumento. Con le donne che, in appena dieci anni, hanno diminuito l’attività fisica del 16%. Una tendenza definita “preoccupante” dal Ministero della Sanità Pubblica.
Appena il 53% della popolazione femminile risponde alle raccomandazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in materia di attività sportiva, contro il 70% degli uomini, con uno sbilanciamento ancor più preoccupante, considerando che nel 2006 l’equilibrio era quasi pari. Ora, invece, secondo gli autori dello studio Esteban su 2678 adulti e 1182 ragazzi di 6-17 anni, “la sedentarietà corrisponde a situazioni di seduti o sdraiati (al di fuori del sonno e dei pasti), in cui i movimenti del corpo sono ridotti al minimo: guardare la televisione, lavorare al computer, giocare ai video games, leggere…”.
Il 61% degli adulti dai 18 ai 74 anni hanno un livello di attività fisica conforme alle raccomandazioni dell’OMS: “Correre almeno una volta la settimana, con 150 minuti di attività di resistenza moderata ed almeno 75 di resistenza sostenuta”. Al momento delle cose, il 17% della popolazione maschile e il 22% di quella femminile accumulano così fattori di rischio di malattie non trasmissibili.
Il principale colpevole è sempre lui, lo schermo, che sia un computer, una tv o un cellulare, che ci costringe davanti a lui il 53% di più rispetto al 2006 ed arriva a superare le cinque ore al giorno. Una cattiva abitudine che tende ad essere sempre più generalizzata presso i giovani, dai 6 ai 17 anni, diminuendo l’attività fisica che dovrebbe essere di almeno 60 minuti al giorno.
Che cosa farà il ministro dello sport, che è donna, ma anche ex campionessa, e risponde al nome della mitica schermitrice Laura Flessel? Intanto ha dato un segnale importante, e serio, in aiuto dei cittadini. Da qui al 2024 ci sarà tempo e modo per sostenere i Giochi Olimpici, ma la salute è la prima cosa…
VINCENZO MARTUCCI