Quando si dice che le vie del calcio sono infinite forse si sconfina nel banale, ma una notizia dell’ultima ora colpisce nel segno. Il signor Bielsa, tecnico argentino un po’ stravagante, sta per essere licenziato dal Lilla, il club francese che l’aveva strappato, per così dire, alle lusinghe della Lazio. Il presidente Lotito, prima di confondere le moschee con le sinagoghe irritando di traverso anche il Vaticano, aveva pensato di affidare l’inizio di un nuovo ciclo a un allenatore capace di inventare qualcosa di nuovo. La leggenda metropolitana narra di una memorabile cena nella residenza di Lotito, una villa sull’Appia Antica, dove il “loco” (così viene definito Bielsa) avrebbe stregato il presidente della Lazio nonché la sua gentile consorte salvo poi rispedire al mittente il compromesso firmato dopo una sublime torta alla fragola.
Così, quasi per caso, comincia la favola di Simone Inzaghi, fratello minore di Pippo che intanto cavalca la promozione in B del Venezia. Simoncino, a vederlo così, educato e composto, non lascia particolarmente il segno ma il destino a volte si diverte a rivoltare la storia. Lotito si vede costretto suo malgrado a confermare il tecnico a cui pensava di affidare al massimo la squadra primavera e la Lazio, tra lo stupore generale, decolla. Nella sua storia non era mai partita così forte, l’unica squadra italiana ad avere battuto due volte la Juventus, ha rilanciato Immobile, capocannoniere del campionato, ha chiuso il mercato in attivo grazie alla cessione dello scalpitante Keita e per ora guarda la Roma dall’alto, particolare di non trascurabile importanza quando si parla di calcio nella Capitale.
Dulcis in fundo, come direbbe il latinista Lotito, lancia in orbita Sergej Milinkovic Savic, gigante serbo con passaporto spagnolo, fratello minore del portiere del Torino. Igli Tare, direttore sportivo che non gode della stessa notorietà del suo dirimpettaio Monchi, l’ha pagato dieci milioni, una cifra risibile con i parametri odierni. Dite voi se le vie del calcio non sono infinite.
Enrico Maida