Affrontare una lunga carriera da gregario può essere pesante. Si spera sempre di diventare un giorno un campione, ma nella maggior parte dei casi il destino non ti riserva quel privilegio. Per Michele Serena la sorte però è alquanto crudele e, a dispetto di grandi promesse, per lui ci sarà soltanto un brevissimo scampolo con la maglia della Nazionale.
Michele nasce a Venezia il 10 marzo 1970 trovando a soli sedici anni un posto nel Mestre, assorbito a partire dall’anno successivo dal ben più nobile Venezia Calcio. Terzino di spinta, Serena si fa notare nelle serie minori cogliendo al primo anno la promozione in Serie C1 e diventando a tutti gli effetti titolare a partire dall’anno successivo.
Quel talento non passa inosservato, così nel 1989 la Juventus decide di puntare sul giovane lagunare relegandolo però spesso in panchina. Con i bianconeri Serena non sfonda e si ritrova a disputare soltanto quattro partite prima di finire in Serie B con il Monza. Al termine della stagione 1990-91 Michele torna a Torino, ma viene subito rimandato in prestito, questa volta destinazione Verona a dimostrazione che il giovane è ormai maturato ed è pronto per la Serie A.
Michele Serena in azione con la maglia della Juventus
L’occasione arriva con la Sampdoria dei sogni, quella squadra fresca di finale di Coppa dei Campioni persa con il Barcellona e che deve far i conti con l’addio di uno dei “gemelli del gol”, Gianluca Vialli, che decide di trasferirsi proprio a Torino. In blucerchiato Serena trova una stabilità e diventa un membro fondamentale della difesa di una squadra che, nonostante non possa più competere per lo scudetto, è in grado di brillare sia in Italia che in campo europeo.
Dopo tre anni e una semifinale di Coppa delle Coppe, Michele lascia Genova per trasferirsi alla corte di un’altra delle “sette sorelle” dell’epoca, la Fiorentina, che nel 1995 decide di puntare su di lui. L’esperienza in Toscana è fatta di alti e bassi, considerato in particolare la stagione 1996-97, eppure grazie alla costanza ottenuta con i viola, Serena riesce a esser convocato dalla Nazionale di Dino Zoff.
L’Italia è reduce dalla deludente esperienza ai Mondiali in Francia e decide di puntare sull’ex portiere, pronto a guidare gli azzurri dopo aver lasciato la presidenza della Lazio. E così nella prima sfida di qualificazione agli Europei 2000, Zoff decide di chiamare anche Serena, trasferitosi in estate all’Atletico Madrid.
Il difensore veneziano non trova però spazio sin dall’inizio, dovendo osservare i compagni dalla panchina di Cardiff dove il 5 settembre 1998 va in scena la sfida con il Galles. L’Italia, che si affida alla difesa della Juventus oltre al giovane Fabio Cannavaro e all’esperienza di Christian Panucci, gestisce il match senza problemi andando a segno dopo diciassette minuti con Diego Fuser sfruttando un indecisione fra il portiere e un difensore avversario.
Gli highlights di Galles-Italia del 5 settembre 1998
Gli azzurri dominano grazie a un attacco stellare con Eusebio Di Francesco che ispira Christian Vieri e Alessandro Del Piero, tuttavia l’Italia non può sottovalutare l’avversario tanto che il pericolo maggiore arriva proprio dalla parti di Angelo Peruzzi, battuto su una punizione velenosa di Ryan Giggs, ma salvato dalla traversa.
La squadra di Zoff continua ad attaccare nel secondo tempo, mancando sempre il raddoppio di poco, anche con un pizzico di sfortuna. A quel punto il commissario tecnico inserisce Roberto Baggio e lì cambia tutto. Con un triangolo in velocità con Di Francesco e Vieri, l’Italia trova il gol del 2-0 al 77’. L’Italia continua a spingere, ma non cambia di fatto più nulla con Serena che finalmente trova spazio all’85’ al posto di Di Francesco. E’ soltanto una passerella considerato che la situazione è praticamente bloccata permettendo alla Nazionale di aggiudicarsi i tre punti.
Per Serena sarà l’unica occasione in azzurro visto che verrà convocato altre due volte da Zoff senza mai scendere in campo, mentre in Spagna l’esperienza si conclude con il giocatore veneziano che torna in patria nell’estate 1999 fronte Parma. Ormai il meglio per Serena è passato anche se, sul finire della carriera, c’è la possibilità di vestire per tre anni la maglia dell’Inter. Un’esperienza ingrata, che lo vede soffrire la rimonta della Juventus all’ultimo minuto nel campionato 2001-2002 prima di lasciare il mondo del calcio giocato l’anno successivo a causa di una serie di infortuni.