Michele Busa è il nome nuovo della farfalla italiana. All’esordio ai Mondiali in vasca corta, il 23enne di Faenza ha firmato il nuovo record italiano nei 50 metri in una specialità dominata in lungo e in largo dallo svizzero Noè Ponti. L’emiliano dell’Imolanuoto non si è fermato lì e ha condotto l’Italia al bronzo nella staffetta 4×100 metri mista maschile. I traguardi raggiunti da Busa a Budapest sono però soltanto piccoli passi verso una nuova dimensione, con l’obiettivo di emulare il mito che seguiva da piccolo, un certo Michael Phelps.
Come ha vissuto l’esordio ai Mondiali?
E’ stata un’esperienza unica, direi stupenda. Mai mi sarei aspettato di vivere anche solo un paio di anni fa. E’ stato un contesto importante, che mi ha dato grande voglia di rivincita.
Com’è stato gareggiare al fianco di Noè Ponti?
Noè è un ragazzo molto tranquillo. Anche quando arriva in camera di chiamata, scherza con noi, commenta le gare, insomma, è di compagnia a differenza di altri colleghi che magari non ti rivolgono la parola. E’ molto scaramantico e spesso in mensa ci trovavamo spesso a mangiare insieme visto che la Svizzera non presenta così tanti atleti nel nuoto.
Come ha trovato l’ambiente della Nazionale?
A Budapest non c’erano Thomas Ceccon e Nicolò Martinenghi che hanno vinto l’oro a Parigi, ma c’erano medagliati olimpici come Manuel Frigo, Alessandro Miressi e Leonardo Deplano. I ragazzi mi hanno fatto sentire a mio agio senza metter pressioni nonostante fossi un esordiente. E’ un ambiente molto stimolante senza crearti particolari pressioni.
Il record italiano è stata una tappa di partenza?
Mi auguro proprio di sì, che sia una tappa di un percorso già iniziato. Spero che questo percorso continui anche in vasca lunga dove ho fatto più fatica nel corso degli anni. Il mio obiettivo ora è quello di migliorare nella vasca olimpica.
Più importante la medaglia in staffetta o il record italiano?
La medaglia perché resta, il record magari fra un anno potrei batterlo io stesso oppure qualcun altro. La medaglia è a casa e non me la toglie più nessuno.
Perché fatica maggiormente in vasca lunga?
Avendo sempre nuotato a Faenza prima di trasferirmi a Imola, nella vasca da 50 metri mi allenavo solo nei mesi estivi, da giugno fino ad agosto. Da un paio di anni nuoto in vasca olimpica tre volte a settimana. Negli ultimi due anni ho migliorato molto anche su quel fronte, ma devo ancora farci l’abitudine. Ho abbassato il mio limite di mezzo secondo, però devo lavorare ancora molto perché va migliorato lo stile e, sapendo che si tratta di ciò, ci stiamo concentrando per migliorarci ulteriormente.
Come ha superato le difficoltà che ha incontrato fin qui?
Ce l’ho fatta grazie alle persone che mi stanno intorno e mi hanno sempre lasciato seguire le mie passioni. La piscina è il mio mondo e la mia famiglia mi ha sempre appoggiato. I miei allenatori mi hanno consentito di credere in me stesso e ciò mi ha portato ad arrivare in Nazionale.
Quanto è importante vivere un ambiente stimolante come Imola?
Cesare Casella è molto bravo a stimolare gli atleti, così come Fabio Scozzoli che è il secondo allenatore. Credo che tutto ciò sia fondamentale perché essere stimolati, aumenta la fiducia in un atleta.
Perché ha scelto la farfalla come stile?
L’ho scelto da piccolino perché all’epoca seguivo le gare di Michael Phelps e avrei voluto nuotare come lui. Ero abbastanza bravo e me la sono portata dietro nel corso di tutta la carriera. Quando ho iniziato a far le gare ho visto che me la cavicchiavo, quindi ho proseguito. Nella mia vita avrei voluto fare anche i 50 metri stile libero, però poi ho deciso di proseguire solo sulla farfalla.
Quali sono i prossimi obiettivi?
L’obiettivo principale è arrivar nella miglior forma possibile ai Campionati Assoluti in vasca lunga ad aprile per provare a giocarsi il titolo, mentre non me la sento di sbilanciarmi sulla qualificazione ai Mondiali visto che il limite è un secondo sotto il personale. Ci saranno varie tappe di avvicinamento anche se le principali saranno l’Euro Meet in Lussemburgo e lo SWIM-TO a Torino, poi per la prossima stagione ci penseremo dopo la pausa.